L. Pr.
Il pontificato e la Chiesa italiana: sono l’oggetto di questo studio, uno degli ultimi scritti di don Antonio Acerbi (cf. in questo numero a p. 000), apparso nel volume La Chiesa e l’Italia. Per una storia dei loro rapporti negli ultimi secoli (Vita e Pensiero, Milano 2003).
La narrazione non scontata e non cortigiana degli avvenimenti recenti incrocia quattro livelli di narrazione. Il primo riguarda le vicende politiche e istituzionali del nostro paese, inerenti alla fine della Democrazia cristiana. Il secondo analizza il rapporto fra Giovanni Paolo II e la Chiesa italiana, identificando nel convegno nazionale di Loreto (1985) il punto di tensione e progressiva convergenza. Il terzo riguarda la dialettica interna al corpo ecclesiale italiano che in questi decenni ha visto la compresenza e la prevalenza di una tendenza identitaria e disposta alla missione rispetto a quella della mediazione culturale e della testimonianza. Il quarto attiene alle motivazioni profonde: il tratto del primo postconcilio era all’insegna dell’insufficienza della maturazione della fede, quello attuale denuncia piuttosto l’inadeguatezza della cultura cattolica rispetto all’evoluzione sociale.
In ogni caso, «la Chiesa italiana è stata partecipe della storia dell’intera comunità nazionale, si è riconosciuta come parte di una vicenda comune, ha avuto con ciò coscienza di essere una Chiesa italiana… ha rafforzato la democrazia ed ha contribuito a rinsaldare l’identità nazionale».
Studio del mese - Inserto, 15/05/2004, pag. 354