«È importante sostenere alcune proposte di riforma per l’ecologia integrale. Abbiamo convenuto che il cambiamento però non avviene solo dall’alto ed è fondamentale il concorso della nostra “conversione” negli stili di vita come singoli cittadini e come comunità». Lo ha affermato il 24 ottobre, concludendo la 49a Settimana sociale dei cattolici italiani svoltasi a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021, mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali. L’evento, che ha riunito oltre 700 delegate e delegati (con una nutrita rappresentanza di giovani) da tutta Italia insieme a un centinaio di vescovi, sacerdoti e religiosi, laici, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della politica e della cultura, aveva per tema «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso».
Mons. Santoro ha delineato quattro proposte di impegno concreto che escono dalla Settimana sociale: la costruzione di comunità energetiche; la finanza responsabile; il consumo responsabile; l’alleanza contenuta nel Manifesto stilato dai giovani delegati (cf. in questo numero a p. 652).
A Roma si sono confrontati oltre 210 tra gesuiti e laici che collaborano alle loro opere, dalla lotta allo sfruttamento ambientale in Honduras al lavoro con i lebbrosi in Cina, dai dalit sfollati dalla loro terra in India alle sfide educative con i giovani in Africa, dal lavoro con i migranti e i rifugiati che arrivano in Europa all’impegno contro il cambiamento climatico. Rilevanti le presenze dall’India. Tra le sessioni plenarie e i lavori di gruppo, molte sono state le discussioni, facilitate dai traduttori simultanei, e soprattutto molti gli scambi di esperienza e i contatti personali.
Dopo un anno di elaborazione, avviata nel novembre 2016 con la Lettera d’invito e proseguita con la pubblicazione di Linee di preparazione (Regno-doc. 7,2017,218) e di un Instrumentum laboris (Regno-doc. 17,2017, 554), si è svolta a Cagliari dal 26 al 29 ottobre la 48a Settimana sociale dei cattolici italiani, sul tema «Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale». L’edizione si è caratterizzata da un lato per una metodologia «sinodale», sia attraverso il lavoro preparatorio svoltosi in seminari nelle diverse regioni italiane, sia tramite una capillare opera di raccolta delle «buone pratiche» aziendali, amministrative e formative in Italia; e dall’altro per un’impostazione propositiva, con l’elaborazione di alcune mozioni, che sono state consegnate ai rappresentanti del Governo italiano (il premier Paolo Gentiloni) e delle istituzioni europee (il presidente del Parlamento Antonio Tajani). Questa Settimana segnala l’avvio, per la Chiesa italiana, di una stagione d’impegno sociale che cercherà anche «uno strumento di coordinamento che possa incidere sulla politica nella prospettiva di una conversione culturale e di una rinnovata presenza dei cattolici nella società» (mons. Santoro).
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