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Attualità
Attualità, 2/1983, 15/01/1983, pag. 15

Convegno del mov. studenti di Azione cattolica

R.L.

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Documenti, 2024-13

Il vescovo di Roma

Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani

«Anche se restano da risolvere alcune questioni ecclesiologiche fondamentali… molti dialoghi riconoscono la necessità di un primato per tutta la Chiesa per promuovere l’unità dei cristiani e la missione». Il 13 giugno è stato pubblicato il documento di studio Il vescovo di Roma. Primato e sinodalità nei dialoghi ecumenici e nelle risposte all’enciclica Ut unum sint. Il lungo e analitico testo elaborato dal Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani si propone come «una “raccolta dei frutti” dei recenti dialoghi ecumenici» sulla questione del ruolo del vescovo di Roma per l’unità dei cristiani, tema proposto alla discussione ecumenica da Giovanni Paolo II nel 1995 nell’enciclica Ut unum sint.

Il documento si conclude con una proposta del Dicastero, che individua i suggerimenti più significativi avanzati per un rinnovato esercizio del ministero di unità del vescovo di Roma «riconosciuto dagli uni e dagli altri» (Ut unum sint, n. 95). In particolare il processo avviato nella Chiesa cattolica per riscoprire la sinodalità nella propria vita e missione ha contribuito a evidenziarne la dimensione ecumenica: «La preparazione e la commemorazione congiunta del 1700° anniversario del primo concilio ecumenico (Nicea, 325) potrebbe fornire l’occasione per praticare questa sinodalità tra i cristiani di tutte le tradizioni».

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Santa Sede - Cina: la Chiesa non è più un ospite

Sulle orme di mons. Celso Costantini. Un modello per l’oggi

Pietro card. Parolin

Pubblichiamo qui di seguito l’intervento che il segretario di Stato, card. Pietro Parolin, ha tenuto il 21 maggio scorso al convegno «100 anni dal Concilium sinense.

Documenti, 2024-11

Norme sulle apparizioni

Dicastero per la dottrina della fede

Il «voto» più negativo che un vescovo, d’intesa con il Dicastero per la dottrina della fede, potrà d’ora in poi esprimere a proposito di un presunto fenomeno soprannaturale (tipicamente: un’apparizione mariana) sarà una «declaratio de non supernaturalitate», mentre il più positivo sarà un «nihil obstat», ovvero un apprezzamento del valore pastorale e una promozione della proposta spirituale legati al fenomeno. In mezzo, altri quattro gradi di valutazione, di diversa prudenza. È questa la sostanziale novità delle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, presentate dal Dicastero per la dottrina della fede il 17 maggio 2024 e per le quali papa Francesco, approvandole il 4 maggio, ha disposto l’entrata in vigore il 19 maggio. Il perno attorno al quale le nuove norme ruotano è la sostituzione dell’orientamento, che nella storia della Chiesa appartiene a una tradizione recente, a pronunciarsi direttamente sulla soprannaturalità o non soprannaturalità di un fenomeno, con un discernimento meno vincolante per l’autorità ecclesiastica che lo esprime e più aperto alle possibili evoluzioni del fenomeno stesso, in positivo o in negativo. Tra le prime conseguenze che ci si attendono per questo documento, la formulazione del «nihil obstat», eventualmente con qualche chiarimento, a proposito del fenomeno Medjugorje.