I sistemi d’intelligenza artificiale danno oggi un aiuto fondamentale all’azione, alla percezione e alla conoscenza umana. Il rapido progresso tecnico offre potenzialità di sviluppo sempre ulteriori.
E, tuttavia, lo stesso progresso non è esente da rischi: ad esempio, divenire strumento d’esclusione e d’ingiustizia per i pregiudizi integrati negli algoritmi, che in misura crescente regolano la vita. Ma anche la possibilità che un certo entusiasmo non sorvegliato induca nella cultura visioni riduttive dell’umano, della sua intelligenza – che non è solo calcolante – e della sua creatività, segnata da un limite fecondo, che la fede esprime come creaturalità e coglie attraverso la categoria biblica di carne. La polarità virtuale-fisico (materiale-immateriale) è lo snodo intorno al quale sono articolate le quattro riflessioni tra tecnologia, antropologia, filosofia e teologia raccolte nel dossier e frutto di un seminario di studi organizzato lo scorso febbraio dall’associazione Nuovo SEFIR: dal ripensamento delle operazioni «mentali» nel loro intreccio con la corporeità, alle idee di persona e di risurrezione della carne – patrimonio della fede cristiana, capaci di offrire al pensiero intorno all’uomo spunti di resistenza feconda davanti all’avanzata di tentazioni «tecno-gnostiche».
Il termine «realtà virtuale» è un ossimoro composto da due parole apparentemente in contrasto tra loro: «realtà» e mondo «virtuale». La sfida a cui oggi siamo chiamati a dare una risposta è quella di un universo digitale che dall’ambiente virtuale sta diventando sempre più «reale», conquistando progressivamente più spazio nel mondo concreto.
Si propone qui la terza e ultima parte del documento Verso una Chiesa sinodale in uscita verso le periferie, diffuso il 31 ottobre 2022 dal Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM) e contenente le proposte sinodali delineate nel corso della I Assemblea ecclesiale di America Latina e Caraibi (Città del Messico, 22-28.11.2021).
Il testo, tradotto in 6 lingue, offre una sintesi del laboratorio pratico di sinodalità realizzato dai 1.104 delegati che hanno preso parte all’Assemblea e, a detta del presidente CELAM, mons. Miguel Cabrejos Vidarte, mette a fuoco i nuovi obiettivi della Chiesa latinoamericana: interpretare i cambiamenti sociali in atto, comunicare con un linguaggio più empatico, entrare nel mondo digitale, far sì che le donne accedano a più ambiti pastorali e coinvolgere i laici nella creazione del bene pubblico.
Dopo la prima e la seconda parte del documento, dedicate rispettivamente alle sfide del mondo contemporaneo per la Chiesa sudamericana e al suo ruolo sinodale e missionario, basato sul fondamentale Documento di Aparecida (2007), quest’ultima sezione mette a fuoco le proposte pastorali e le linee d’azione per la creazione di una Chiesa al passo con le sfide contemporanee e accogliente verso l’intero popolo di Dio, con un’opzione preferenziale per le donne e per i poveri.
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