D
Documenti
Documenti, 5/2024, 01/03/2024, pag. 137

Proteggere gli informatori

Procedura in materia di segnalazioni 
ai sensi dell’art. 7 dello Statuto 
dell’Ufficio del revisore generale

Il 24 gennaio la Santa Sede ha emanato delle nuove misure per combattere la corruzione al proprio interno e nello Stato della Città del Vaticano, dopo che nel 2016 aveva aderito alla Convenzione di Mérida delle Nazioni Unite contro la corruzione, e che nel 2022 papa Francesco, con la costituzione apostolica Praedicate Evangelium, aveva affidato all’Ufficio del revisore generale (attualmente Alessandro Cassinis Righini) il compito di raccogliere le segnalazioni di quanti denunciano illeciti finanziari tra le mura vaticane. Si tratta della Procedura in materia di segnalazioni ai sensi dell’art. 7 dello Statuto dell’Ufficio del revisore generale, entrata in vigore il 1° febbraio 2024.

Le nuove norme prevedono che i segnalanti, detti anche «whistleblowers», siano tutelati nella segretezza della loro identità, che può essere eventualmente rivelata solo all’autorità giudiziaria; viceversa non è possibile fare segnalazioni anonime.

Il documento è un ulteriore passo nell’impegno del pontificato di Francesco contro la corruzione e per la trasparenza nelle attività finanziarie della Santa Sede, ed è stato pubblicato a poche settimane dalla conclusione in Vaticano del «maxiprocesso» sulla gestione dei fondi della Segreteria di stato e la compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra (cf. Regno-att. 2,2024,4).

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2025-14

Medio Oriente - Gaza: la semina dell’odio

Piero Stefani

Una testimonianza. Si è a Gaza nell’attesa di raggiungere una precaria e perigliosa distribuzione di cibo. Una massa di persone è stesa a terra. Un soldato israeliano spara in aria per dare inizio alla disperata competizione.

 

Attualità, 2025-14

Bibbia - Guerra: la Scrittura armata

Il caso delle crociate

Ignazio De Francesco

Ricordati «di ciò che ti ha fatto Amalèk». Estratte dall’ultimo libro della Torah (Dt 25,17), queste parole sono entrate nel discorso rivolto alla nazione da Benjamin Netanyahu l’8 ottobre 2023, giorno successivo all’uccisione di 1.200 persone e al rapimento di oltre 250 da parte di Hamas e addentellati.

Attualità, 2025-14

Bibbia – Guerra: prima la forza poi la pace

Piero Stefani

In un tempo come l’attuale in cui, da un lato, s’assiste a una crisi profonda del diritto internazionale (prima la forza poi la pace) e, dall’altro, s’odono reiterati richiami alla via diplomatica, conviene domandarsi se ci sono fondamenti biblico-teologici al riguardo.