La «Prima Assemblea sinodale delle Chiese che sono in Italia», che si è svolta a Roma dal 15 al 17 novembre, ha aperto l’ultima delle tre fasi del Cammino sinodale che la Chiesa cattolica italiana ha portato avanti, su richiesta di papa Francesco, a partire dal 2021. All’evento hanno partecipato 1.000 persone tra delegati, vescovi e invitati: si sono confrontate sui Lineamenti (il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche), che sfoceranno in uno Strumento di lavoro in vista della Seconda Assemblea sinodale, che si terrà dal 31 marzo al 4 aprile 2025. In essa i delegati voteranno un nuovo testo che sarà poi sottoposto al placet dell’Assemblea generale della CEI del maggio 2025.
Gli 875 delegati provenivano da tutte le diocesi (il numero di componenti di ogni delegazione era proporzionale a quello degli abitanti) e in questa Prima Assemblea il totale dei presenti era di 943: 4 cardinali, 170 vescovi, 4 padri abati, 238 sacerdoti, 6 diaconi, 37 religiose e religiosi, 210 laici, 274 laiche. In totale 641 uomini e 302 donne. Inoltre, alla sessione inaugurale hanno partecipato 7 rappresentanti di altrettante Chiese cristiane presenti in Italia.
La relazione principale, che qui pubblichiamo integralmente, è stata tenuta da mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale della Chiesa italiana.
Il 25 novembre la Sala stampa vaticana ha pubblicato una Nota di accompagnamento del Documento finale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, firmata da papa Francesco (www.vatican.va). Essa formalizza quanto già era stato detto nella conferenza stampa di pubblicazione il 26 ottobre: il Documento finale «partecipa del magistero ordinario del successore di Pietro (…) e come tale chiedo che venga accolto».
Il Documento finale della seconda sessione della XVI Assemblea generale del Sinodo dei vescovi, celebratasi dal 2 al 27 ottobre 2024, rappresenta il culmine di un lungo itinerario sul tema «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione», avviato nel 2021 con un processo di consultazione di una dimensione inedita nella storia dell’istituzione sinodale.
Questo cammino «si è svolto nella luce del magistero» del concilio Vaticano II, «mettendo in atto ciò che il Concilio ha insegnato sulla Chiesa come mistero e popolo di Dio», anzi «costituisce un vero atto di ulteriore recezione del Concilio, ne prolunga l’ispirazione e ne rilancia per il mondo di oggi la forza profetica» (n. 5).
Il Documento finale votato dall’Assemblea e pubblicato il 26 ottobre, insieme al percorso che lo ha preceduto, si offre come esempio e strumento di una sinodalità che esige «pentimento e conversione» (n. 6), da applicare alle relazioni interne alla Chiesa, anche mediante «la modifica dei processi decisionali» (n. 11). Occorre promuovere, in ottica missionaria, «la valorizzazione dei contesti, delle culture e delle diversità» (n. 40), per «coltivare in forme nuove lo scambio dei doni e l’intreccio dei legami che ci uniscono nella Chiesa» (n. 11). Consapevoli che «il processo sinodale non si conclude…, ma comprende la fase attuativa, a partire dalle Chiese locali, mediante un «quotidiano cammino… di consultazione e discernimento» (n. 9).
«Sebbene questo non implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale del fenomeno in parola…, e ricordando che i fedeli non sono obbligati a credervi, il nihil obstat indica che questi ultimi possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale, e autorizza il culto» (n. 38). La Nota del Dicastero per la dottrina della fede La Regina della pace circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje, approvata dal papa e pubblicata il 19 settembre, non si pronuncia sulla natura soprannaturale e l’autenticità delle apparizioni, ma formula un giudizio complessivamente positivo sui messaggi, pur con alcune precisazioni. Vengono dunque approvate ufficialmente le devozioni mariane nel luogo di pellegrinaggio bosniaco di Medjugorje, sotto la supervisione del vescovo locale. I resoconti delle apparizioni, che continuano tuttora, sono stati indagati più volte dal Vaticano, ma non sono mai stati riconosciuti. La nota intende porre fine a decenni di dibattiti − tra cui una disputa tra i vescovi locali e i francescani, che svolgono un ruolo centrale nella cura pastorale dei pellegrini – e contestazioni sul ruolo dei presunti veggenti. L’attuale decisione si basa sulle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, pubblicate in maggio (cf. Regno-doc. 11,2024,351), che hanno lo scopo di aiutare i vescovi locali a classificare meglio le presunte apparizioni mariane e altri fenomeni.
Nel viaggio apostolico che ha portato papa Francesco in Lussemburgo e in Belgio dal 26 al 29 settembre, i centri d’attenzione sono stati principalmente due: la questione delle violenze sessuali nella Chiesa belga, che negli ultimi vent’anni ha portato una tempestosa stagione di scandali, mea culpa e un processo di autoriforma ecclesiale; e la questione del rapporto con l’Università cattolica di Lovanio, il più antico ateneo cattolico, dove papa Francesco ha incontrato i docenti (sezione fiamminga) e gli studenti (sezione francofona).
In entrambi questi incontri Francesco ha sottolineato il tema della verità e della vocazione dell’università a «mantenere accesa la fiamma della ricerca e a rimanere una finestra aperta al mondo di oggi», contro i rischi del relativismo e del razionalismo. Nell’incontro con gli studenti è stata letta al papa una lettera (bit.ly/4eKZK17) sulle radici filosofiche e teologiche della crisi climatica, il posto delle emozioni e dell’impegno, la questione delle disuguaglianze, il ruolo delle donne e gli atteggiamenti della sobrietà e della solidarietà di fronte all’emergenza climatica. La risposta del papa ha portato a una contestazione sul ruolo della donna nella società, che ha preso la forma di un comunicato stampa dell’Università il 30 novembre (cf. riquadro a p. 697).
Il 30 settembre l’Università cattolica di Lovanio, a seguito dell’incontro del 28 settembre con papa Francesco, ha pubblicato un Comunicato stampa intitolato Reazione al discorso del papa: convergenze di fondo, ma con una significativa divergenza. Lo pubblichiamo integralmente in una nostra traduzione dal francese (bit.ly/3V9he08).