D
Documenti
Documenti, 17/2024, 01/10/2024, pag. 576

Agenda documenti

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Documenti, 2024-17

Il tempo sta per scadere

Dal Rapporto di Mario Draghi sulla competitività europea

Mario Draghi

S’intitola Il futuro della competitività europea il rapporto affidato dalla Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen all’economista Mario Draghi, già presidente della Banca centrale europea dal 2011 al 2019 e presidente del Consiglio dei ministri italiano dal 2021 al 2022.

Pubblicato il 9 settembre, sintetizza in circa 65 pagine le sfide che l’Unione Europea ha davanti: accelerare l’innovazione e trovare nuovi «motori» di crescita; abbassare i prezzi dell’energia, continuando il processo di decarbonizzazione e di aumento dell’economia circolare; adattarsi a un mondo geopoliticamente meno stabile, nel quale le dipendenze esterne stanno diventando vulnerabilità.

Lo studio – di cui pubblichiamo la prefazione – analizza le strategie necessarie per colmare il divario d’innovazione che l’Europa accusa rispetto ai suoi maggiori competitori. Gli argomenti chiave toccati dal documento sono innovazione, energia, sicurezza geopolitica e approvvigionamenti di materie prime, decarbonizzazione, riduzione delle dipendenze e delle vulnerabilità esterne, rafforzamento delle capacità industriali su spazio e difesa, potenziamento dei mezzi di finanziamento e dei processi di governo dell’Unione Europea.

La situazione europea «davvero preoccupante» descritta da Draghi si manifesta in un quadro globale mutato. Per preservare il modello sociale sono necessari interventi massicci, basati sull’urgenza e sulla concretezza.

Documenti, 2024-17

Una Chiesa che si volge a Est

Viaggio apostolico in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est, Singapore (2-13 settembre 2024)

Francesco

Il viaggio apostolico che ha portato papa Francesco in Estremo Oriente dal 2 al 13 settembre è stato un viaggio di superlativi e contrasti: la visita sinora più lunga del pontificato, il paese musulmano più grande del mondo (l’Indonesia), quello con la maggiore diversità linguistica (Papua Nuova Guinea), uno tra i più cattolici in un continente in cui i cristiani sono una piccola minoranza (Timor Est), e infine la multietnica e multireligiosa Singapore.

Il focus del viaggio è stato il rapporto con l’islam, soprattutto in Indonesia, dove nell’ex capitale Giacarta si è svolto il momento forse più simbolico dell’intero viaggio, con la celebrazione interreligiosa nella moschea più grande del Sud-est asiatico insieme ai rappresentanti di tutte le fedi riconosciute dallo Stato.

Durante tutti gli incontri papa Francesco ha sottolineato il valore dell’unità nella diversità (che è anche il motto nazionale dell’Indonesia) e dell’armonia delle differenze: «L’armonia nel rispetto delle diversità si raggiunge quando ogni visione particolare tiene conto delle necessità comuni e quando ogni gruppo etnico e confessione religiosa agiscono in spirito di fraternità, perseguendo il nobile fine di servire il bene di tutti. La consapevolezza di partecipare a una storia condivisa, nella quale ciascuno porta il proprio contributo e dove è fondamentale la solidarietà di ogni parte verso il tutto, aiuta a individuare le giuste soluzioni, a evitare l’esasperazione dei contrasti e a trasformare la contrapposizione in fattiva collaborazione» (Giacarta, 4 settembre).

Documenti, 2024-17

Chiamati a costruire la pace

Conferenza dei vescovi cattolici
di Inghilterra e Galles

«Il nostro mondo è cambiato in modo significativo da quando papa Benedetto XV denunciò i massacri della Prima guerra mondiale, un conflitto caratterizzato da rapidi sviluppi della tecnologia militare, tra cui il primo uso diffuso di carri armati, guerra aerea e gas nocivi. Così com’è cambiato da quando papa Pio XII ha condannato l’uso di armi nucleari per distruggere intere città alla fine della Seconda guerra mondiale. Nei prossimi anni continueremo inevitabilmente ad assistere a ulteriori cambiamenti nel modo in cui le persone combattono e si uccidono a vicenda. Tuttavia i principi della nostra fede rimangono coerenti e l’insegnamento sociale cattolico… fornisce una guida importante per navigare in questi sviluppi». Nel documento Chiamati a essere costruttori di pace, pubblicato il 22 maggio, i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles esaminano il caso morale a favore e contro il mantenimento e la fornitura di forze armate, sia per la difesa del Regno Unito (uno dei principali produttori di armi al mondo) sia tramite la vendita di armi ad altri paesi. L’aspetto più innovativo del testo è il tentativo di applicare il quadro etico dell’insegnamento sociale cattolico alle nuove forme di guerra (droni senza pilota, intelligenza artificiale, attacchi informatici o militarizzazione dello spazio), che si trovano ancora fuori dall’ambito della tradizionale teoria della guerra giusta, oltre che fuori dalla competenza del diritto internazionale esistente, che deve ancora affrontare il problema di come le tecnologie più recenti stanno trasformando il volto della guerra.