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Documenti, 1/2024, 01/01/2024, pag. 17

Verso ottobre 2024

Segreteria generale del Sinodo

Il 12 dicembre la Segreteria generale del Sinodo ha reso noto un documento adottato al termine dell’incontro del Consiglio ordinario del Sinodo dei vescovi, il 5 dicembre. Si tratta di una lettera, inviata a tutti i vescovi, contenente le linee guida per il prosieguo del processo della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, fino alla seconda e ultima sessione, che si terrà nell’ottobre 2024.

Il percorso in questi dieci mesi si svolgerà su due binari. A livello locale le Chiese particolari, con un ruolo trainante svolto dai vescovi, sono chiamate a riflettere su «come» crescere come Chiesa sinodale, a partire dalla Relazione di sintesi (Regno-doc. 21,2023,641). Infatti «come ha ricordato il santo padre nell’approvare queste linee di lavoro, “il Sinodo è sulla sinodalità e non su questo o quel tema... L’importante è come si fa la riflessione, cioè in modo sinodale”».

Sull’altro binario, vengono avocate alla Santa Sede alcune «tematiche di grande rilevanza» emerse nella prima sessione dell’Assemblea, nell’ottobre 2023, che «richiedono di essere trattate a livello della Chiesa intera e in collaborazione con i dicasteri della curia romana». Un elenco verrà sottoposto al papa, e sui temi che egli indicherà saranno chiamati a lavorare sinodalmente esperti da tutti i continenti; al Sinodo 2024 sarà presentata una relazione sull’avanzamento dei lavori.

 

Stampa (12.12.2023) da sito web www.synod.va.

Sono qui di seguito raccolte le indicazioni, elaborate e approvate dal Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo, sui passi da compiere nei mesi che ci separano dalla seconda sessione dell’Assemblea sinodale (ottobre 2024), per proseguire il cammino voluto e avviato dal santo padre il 9 ottobre 2021: «Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione».

L’insieme del processo del Sinodo 2021-2024 costituisce la fonte di ispirazione per proseguire il cammino. Coloro che hanno partecipato agli incontri sinodali ai diversi livelli della fase dell’ascolto e della consultazione, e ancora di più i partecipanti alla prima sessione, hanno fatto esperienza concreta di una Chiesa che si scopre plurale e può vivere le differenze come ricchezza, nella comunione. Questa esperienza costituisce una parola profetica rivolta a un mondo che fatica a credere che la pace e la concordia sono possibili. Siamo chiamati e inviati dal Risorto per annunciare il Vangelo al mondo d’oggi: crescere come Chiesa sinodale è un modo concreto per rispondere a questa chiamata e a questa missione.

La testimonianza di coloro che hanno partecipato all’Assemblea è preziosa: il loro racconto può trasmettere la ricchezza di un’esperienza che nessun testo può condensare, e che invece costituisce una parte irrinunciabile del dono che abbiamo ricevuto. L’incontro sinodale tra fratelli e sorelle che si riconoscono a vicenda come discepoli chiamati e inviati dal Signore è una grazia e una fonte di gioia. Nasce da questa esperienza il desiderio di condividere questo dono, coinvolgendo in questo dinamismo un numero sempre maggiore di persone.

Oltre che nel racconto dei partecipanti, il frutto della prima sessione è raccolto nella Relazione di sintesi, approvata al termine dei lavori e disponibile in un ampio numero di lingue sul sito del Sinodo 2021-2024 (www.synod.va; Regno-doc. 21,2023,641), che costituisce il punto di riferimento per il percorso del popolo di Dio nel tempo che intercorre tra le due sessioni. In particolare il processo sinodale proseguirà lungo alcune direttrici che in vario modo intrecciano i tre livelli su cui finora abbiamo lavorato in successione: il livello di ciascuna Chiesa locale, quello dei raggruppamenti di Chiese (nazionali, regionali e continentali), e quello della Chiesa intera. Come ha ricordato il santo padre nell’approvare queste linee di lavoro, «il Sinodo è sulla sinodalità e non su questo o quel tema... L’importante è come si fa la riflessione, cioè in modo sinodale».

In questa linea si è svolto finora il processo e sempre in questa linea siamo chiamati a sviluppare il lavoro della prima sessione, durante la quale l’Assemblea ha affrontato in modo sinodale tematiche di grande rilevanza, registrando convergenze, indicando questioni da affrontare e formulando proposte.

Si tratta di questioni di grande spessore, alcune delle quali richiedono di essere trattate a livello della Chiesa intera e in collaborazione con i dicasteri della curia romana, quali, ad esempio, lo studio preliminare in vista dell’aggiornamento del CIC e del CCEO (Relazione di sintesi, c. 1, lett. r), della Ratio fundamentalis sulla formazione dei ministri ordinati (c. 11, lett. j), del documento Mutuae relationes (c. 10, lett. g); o l’approfondimento della ricerca teologica e pastorale sul diaconato e, in maniera più specifica, sull’accesso delle donne al diaconato (c. 9, lett. n), ecc.

In quanto frutto del lavoro di un’Assemblea sinodale, un elenco di questi temi verrà sottoposto al santo padre. Su quelli che egli indicherà, saranno chiamati a lavorare in modo sinodale gruppi di esperti di tutti i continenti, con il coinvolgimento dei dicasteri competenti della curia romana, in un dinamismo ecclesiale coordinato dalla Segreteria generale del Sinodo. Alla seconda sessione di ottobre 2024 sarà presentata una relazione sull’avanzamento di questi lavori.

1. Una domanda guida per approfondire

Le Chiese locali e i raggruppamenti di Chiese sono in primo luogo chiamati a contribuire, nell’approfondimento di alcuni aspetti della Relazione di sintesi fondamentali per il tema del Sinodo, a partire da una domanda guida: «Come essere Chiesa sinodale in missione?».

L’obiettivo è identificare le vie da percorrere e gli strumenti da adottare nei diversi contesti e nelle diverse circostanze, così da valorizzare l’originalità di ogni battezzato e di ogni Chiesa nell’unica missione di annunciare il Signore risorto e il suo Vangelo al mondo di oggi. Non si tratta dunque di limitarsi al piano dei miglioramenti tecnici o procedurali che rendano più efficienti le strutture della Chiesa, ma di lavorare sulle forme concrete dell’impegno missionario a cui siamo chiamati, nel dinamismo tra unità e diversità proprio di una Chiesa sinodale.

A questo riguardo è di aiuto rileggere il n. 27 dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium: «Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione. La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca così la risposta positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia. Come diceva Giovanni Paolo II ai vescovi dell’Oceania, “ogni rinnovamento nella Chiesa deve avere la missione come suo scopo per non cadere preda di una specie d’introversione ecclesiale”».

L’orizzonte verso cui si proietta il lavoro di approfondimento a partire dalla domanda guida è dunque una riforma animata dallo slancio verso la missione che Cristo ci ha affidato, sostenuta dalla conversione pastorale che lo Spirito, che secondo la promessa del Signore non ci lascia mai soli, ci invita a compiere e rende possibile.

1. I due livelli dell’approfondimento

La domanda guida richiede di essere affrontata su due livelli, sempre avendo come riferimento la Relazione di sintesi nel suo insieme.

a) A livello di ciascuna Chiesa locale: come valorizzare la corresponsabilità differenziata nella missione di tutti i membri del popolo di Dio? Quali modalità di relazione, strutture, processi di discernimento e decisione in ordine alla missione permettono di riconoscerla, di darle forma, di promuoverla? Quali ministeri e organismi di partecipazione possono essere rinnovati o introdotti per meglio esprimere questa corresponsabilità? All’interno della Relazione di sintesi, si può fare più specificamente riferimento ai cc. 8-12, 16 e 18.

b) A livello delle relazioni tra Chiese, tra raggruppamenti di Chiese ai diversi livelli e con il vescovo di Roma: come articolare creativamente queste relazioni per trovare «un equilibrio dinamico tra la dimensione della Chiesa nel suo insieme e il suo radicamento locale» (Relazione di sintesi, c. 5, lett. g)? Qui si può fare riferimento soprattutto ai cc. 13, 19 e 20 della Relazione di sintesi.

2. Alcune indicazioni per organizzare il lavoro

In pratica, a partire dalla domanda guida e dai due livelli sopra indicati, ogni Chiesa locale è invitata a realizzare un’ulteriore consultazione, determinandone le modalità concrete sulla base di quanto appare possibile nel tempo a disposizione. Il primo passo consisterà nella scelta della prospettiva con cui affrontare la domanda guida, sviluppando i contenuti della Relazione di sintesi a riguardo. Realisticamente non se ne potranno esaminare tutte le implicazioni. Perciò ciascuna Chiesa locale è invitata a concentrarsi su quegli aspetti rispetto ai quali ritiene di poter apportare un contributo sulla base delle proprie peculiarità e della propria esperienza, condividendo le buone pratiche che rappresentano germogli di sinodalità concreta. Sulla base di quanto deciso, ciascuna diocesi o eparchia trasmetterà i frutti di questa ulteriore consultazione alla conferenza episcopale o struttura gerarchica orientale di cui fa parte, nei tempi e modi che esse avranno indicato.

Non si tratta di far ripartire da zero o ripetere il processo di ascolto e consultazione che ha caratterizzato la prima fase. In questa tappa, oltre agli organismi di partecipazione a livello diocesano e all’équipe sinodale già istituita, sarà importante coinvolgere persone e gruppi che esprimono una varietà di esperienze, competenze, carismi, ministeri all’interno del popolo di Dio e il cui punto di vista risulta di particolare aiuto nel mettere a fuoco il «come»: ad esempio ministri ordinati (in particolare parroci); altri responsabili della pastorale (ad esempio catechisti e responsabili di comunità di base e piccole comunità cristiane, in particolare in alcune regioni; responsabili di uffici pastorali); consacrate e consacrati; responsabili di associazioni laicali, movimenti ecclesiali e nuove comunità; persone che ricoprono incarichi di responsabilità in istituzioni e organizzazioni legate alla Chiesa (scuole, università, ospedali, centri di accoglienza, centri culturali ecc.); teologi e canonisti, ecc.

Le conferenze episcopali e le strutture gerarchiche orientali sono il riferimento di questa parte del processo e sono invitate a coordinare la raccolta dei contributi di diocesi ed eparchie, fissandone modi e tempi. Sono inoltre invitate a portare avanti l’approfondimento a partire dalla medesima domanda guida al loro livello e a quello continentale, secondo quanto si valuterà opportuno e realizzabile.

A livello tanto locale quanto dei raggruppamenti di Chiese, la prospettiva di un discernimento autenticamente sinodale esige anche il contributo della competenza teologica e canonistica, oltre che delle scienze umane e sociali, coinvolgendo esperti di tali discipline e istituzioni accademiche presenti sul territorio.

Dopo aver raccolto i contributi delle diocesi o eparchie, le conferenze episcopali e le strutture gerarchiche orientali, così come le diocesi che non appartengono ad alcuna conferenza episcopale, hanno il compito di elaborare una sintesi di una lunghezza massima di 8 pagine, da far pervenire alla Segreteria generale del Sinodo entro il 15 maggio 2024. Sulla base del materiale così raccolto si procederà alla redazione dell’Instrumentum laboris della seconda sessione.

2. Mantenere vivo il dinamismo sinodale

Custodire e ravvivare la dinamica sinodale che ha coinvolto l’intero popolo di Dio lungo gli ultimi due anni ha un’importanza pari al lavoro di approfondimento e consultazione sopra delineato. Anzi, la prima sessione ha indicato come priorità «l’allargamento del numero delle persone coinvolte nei cammini sinodali, superando gli ostacoli alla partecipazione finora emersi» (Relazione di sintesi, c. 1, lett. m), indicando anche diverse modalità e gruppi di persone a cui prestare attenzione, tra cui l’ambiente digitale.

A questo scopo le Chiese locali sono invitate anche a ripercorrere l’intera Relazione di sintesi e a raccogliere le sollecitazioni che più risulteranno consonanti con la loro situazione. Su questa base, potranno promuovere le iniziative più opportune per coinvolgere tutto il popolo di Dio (attività formative, approfondimenti teologici, celebrazioni in stile sinodale, consultazioni della base, ascolto di popolazioni minoritarie e gruppi che vivono in condizioni di povertà e marginalità sociale, spazi in cui affrontare le questioni controverse ecc.), utilizzando i metodi già sperimentati con successo durante la prima fase, in particolare la conversazione nello Spirito. Sono invitate a fare lo stesso anche le congregazioni religiose, gli istituti di vita consacrata, le associazioni laicali, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità, contribuendo al lavoro delle diocesi ed eparchie in cui sono presenti. Lo scopo è mantenere vivo quel dinamismo di ascolto e dialogo con tutti, in particolar modo con chi rimane più ai margini della vita della Chiesa, che la prima fase del processo sinodale ha avviato e che ha prodotto frutti significativi.

Ogni Chiesa locale che lo desidera potrà trasmettere alla conferenza episcopale o alla struttura gerarchica orientale di appartenenza una breve testimonianza del lavoro svolto e delle esperienze vissute (massimo due pagine), condividendo una buona pratica che ritiene significativa per far crescere un dinamismo sinodale missionario. Conferenze episcopali e strutture gerarchiche orientali avranno cura di farle pervenire alla Segreteria generale, sempre entro il 15 maggio 2024.

Questi contributi non costituiranno direttamente materia del discernimento dell’Assemblea durante la seconda sessione, ma saranno comunque resi disponibili ai suoi membri. Il loro scopo è aiutare a comporre un quadro in cui situare il lavoro dell’Assemblea. La condivisione di esperienze e di buone pratiche potrà anche attivare dinamiche di incontro e collaborazione tra le Chiese che si sentiranno chiamate ad affrontare i medesimi punti.

3. I soggetti responsabili e i loro compiti

I soggetti principali del cammino tra le due sessioni dell’Assemblea sono ognuna e tutte le Chiese locali. In questa fase ciascun vescovo diocesano o eparchiale riveste un ruolo di impulso insostituibile: è suo compito aprire e accompagnare questa ulteriore consultazione nella propria diocesi o eparchia, validandone poi gli esiti.

Per condurre e animare questo processo, si suggerisce di valorizzare il contributo dei membri dell’Assemblea sinodale provenienti da ciascun territorio, oltre che quello delle équipe sinodali istituite nella fase precedente ai diversi livelli.

Alle conferenze episcopali e alle strutture gerarchiche orientali è chiesto di impegnarsi direttamente nel lavoro di approfondimento al loro livello, e di svolgere un ruolo di coordinamento delle Chiese locali. In particolare,

1) rispetto al lavoro di approfondimento a partire dalla domanda guida, si richiede alle conferenze episcopali e alle strutture gerarchiche orientali:

– di accompagnare questo processo, offrendo alle Chiese locali le indicazioni relative a modi e tempi della consultazione;

– di curare l’approfondimento della domanda guida anche a livello dei raggruppamenti di Chiese, secondo i metodi che riterranno opportuno adottare;

– di elaborare la sintesi dei contributi ricevuti o prodotti e farla pervenire alla Segreteria generale del Sinodo entro il 15 maggio.

2) Rispetto all’impegno a mantenere vivo il dinamismo sinodale, si richiede alle conferenze episcopali e alle strutture gerarchiche orientali:

– di continuare a promuovere iniziative per crescere come Chiesa sinodale in missione anche a livello dei raggruppamenti di Chiese;

– di raccogliere le testimonianze e buone pratiche che le diocesi ed eparchie vorranno condividere e farle pervenire tutte, senza sintetizzarle, alla Segreteria generale del Sinodo, sempre entro il 15 maggio.

 

Vaticano, 11 dicembre 2023.

Possibile scheda di lavoro

La presente scheda è offerta come sussidio per:

1) ricevere i frutti dell’assemblea sinodale di ottobre a livello locale;

2) continuare il cammino sinodale di conversione nelle Chiese locali.

I numeri indicati tra parentesi si riferiscono alla Relazione di sintesi.

1.Quali iniziative intraprendere per:

1)trasmettere l’esperienza dell’assemblea di ottobre;

2)pubblicizzare e lavorare sulla Relazione di sintesi;

3)diffondere ampiamente la Lettera al popolo di Dio.

– Checosa è già stato fatto, che cosa è necessario fare;

– testimonianze dei partecipanti;

– presentazioni;

– articoli e interviste;

– traduzione e pubblicazione della sintesi;

– riassunti e schede didattiche per lavorare sulla sintesi.

2.Che cosa possiamo realizzare localmente a livello parrocchiale, diocesano, nazionale e continentale per continuare a imparare la sinodalità?

Scegliere 3 priorità tra i 20 temi della Relazione di sintesi (ad esempio uno per ogni parte della sintesi).

– Scegliere 3 iniziative concrete da attuare tra le varie proposte della Sintesi che possono essere applicate immediatamente a livello locale (vedere la lista di proposte possibili da mettere in pratica).

3.Quali proposte si possono fare per far sperimentare concretamente il metodo sinodale della conversazione nello Spirito nei vari incontri e assemblee (nelle parrocchie, nei movimenti, nelle comunità, nelle diocesi, ecc.), negli organismi di partecipazione (2.j)?

Identificare persone/organizzazioni con capacità di facilitazione (2.k).

– Fornire una formazione alla conversazione nello Spirito, una formazione all’ascolto e al discernimento e una formazione per i facilitatori.

 

4.Come coinvolgere maggiormente tutti i battezzati nel processo sinodale (1.m) e come ascoltare maggiormente coloro che sono alla periferia (16)?

Quali iniziative concrete possono essere prese per ascoltare e consultare i poveri (4), i migranti (5 e 6), i giovani e le donne (6)?

– Quali passi concreti si possono fare per ascoltare i sacerdoti e invitarli a partecipare all’esperienza sinodale (1.n, 11)?

 

5.Scegliere 1 o 2 temi da approfondire in relazione alle questioni locali tra le «Domande da affrontare» e farli elaborare da una commissione che comprenda teologi, canonisti e responsabili pastorali.

 

6.Individuare e condividere 2 o 3 risorse e iniziative locali o buone pratiche di sinodalità che sarebbe interessante far conoscere ad altri e inviarle alla Segreteria generale del Sinodo per il sito web synoderessources.org.

7.Come possiamo approfondire la definizione e la comprensione della sinodalità nel nostro contesto culturale?

Utilizzando il n. 1 della Relazione di sintesi «Sinodalità: esperienza e comprensione» come punto di partenza, approfondire la comprensione della sinodalità a partire dal nostro contesto e proporre immagini di sinodalità che possano avere senso nella nostra cultura.

 

8.Come implementare e approfondire la dimensione spirituale della sinodalità a livello locale (3k, l, m)?

– Sviluppare proposte di esercizi spirituali legati al tema della sinodalità.

– Sviluppare approcci alla sinodalità nei luoghi di pietà popolare.

– Incoraggiare le persone a pregare per il Sinodo sviluppando proposte spirituali, in particolare durante la Quaresima e la Pasqua.

 

9.Con gli organismi di partecipazione (consigli) (18): coinvolgerli nella recezione della Relazione di sintesi e nei discernimenti da fare in preparazione della prossima sessione.

Rileggere il modo in cui la sinodalità è concretamente vissuta (in particolare la dimensione della partecipazione e dell’autorità) in questi organismi alla luce della Relazione di sintesi (12.k).

 

10.Con gli organismi di formazione e le facoltà teologiche.

– Attuare iniziative concrete di formazione alla sinodalità (14).

– Organizzare una consultazione dei responsabili della formazione iniziale e permanente (14.o).

– Lavorare sulle questioni da approfondire e preparare contributi da proporre alle conferenze episcopali.

 

Tipo Documento
Tema Sinodo dei vescovi
Area
Nazioni

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Cinque prospettive per il Sinodo 2024

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Il nuovo appuntamento sinodale del prossimo ottobre impegna la Chiesa universale in un cammino articolato, illustrato da due documenti della Segreteria generale del Sinodo presentati il 14 marzo presso la Sala stampa vaticana (cf. anche in questo numero a p. 203 e 213). 

Il primo, qui proposto, s’intitola Come essere Chiesa sinodale in missione? Cinque prospettive da approfondire teologicamente in vista della seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Esso annuncia sulle cinque prospettive descritte (il volto sinodale missionario delle Chiese locali; dei raggruppamenti di Chiese; della Chiesa universale; il metodo sinodale; il «luogo» della Chiesa sinodale in missione) il lavoro di cinque gruppi, che, assieme alla nuova consultazione nelle Chiese locali, e a quello che emergerà dall’incontro internazionale «I parroci per il Sinodo» che si terrà a Sacrofano (Roma) tra il 29 aprile e il 2 maggio, confluirà – arrivando rigorosamente entro il 15 maggio 2024 – nella base per la redazione del nuovo Instrumentum laboris.

 

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Oltre il Sinodo: dieci gruppi di studio

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Il secondo testo presentato dalla Segreteria generale del Sinodo il 14 marzo (per il primo cf. in questo numero a p. 196) s’intitola Gruppi di studio su questioni emerse nella prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi da approfondire in collaborazione con i dicasteri della curia romana.

Come annunciato in dicembre (cf. Regno-doc. 1,2024,17), papa Francesco ha deciso di sottrarre alla discussione dell’Assemblea sinodale di ottobre 2024 alcune «tematiche di grande rilevanza», che quindi sono state affidate a 10 gruppi di studio, ognuno dei quali dovrà elaborare un piano di lavoro e consegnare un breve report entro il 5 settembre 2024, in modo che possa essere presentato alla Seconda sessione dell’Assemblea sinodale.

I dieci gruppi, che dovranno terminare i loro lavori entro la fine del mese di giugno 2025, «per affrontare le diverse tematiche avranno cura di coinvolgere esperti e vescovi delle diverse parti del mondo, individuati in ragione delle loro competenze e avendo cura di rispettare la varietà di provenienze geografiche, ambiti disciplinari, genere e condizione ecclesiale necessaria per un approccio autenticamente sinodale; raccoglieranno e valorizzeranno i contributi già esistenti sulle tematiche loro assegnate».

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La tappa continentale del Sinodo

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Per comprendere il posto che il Documento sulla tappa continentale (DTC), presentato e diffuso lo scorso 27 ottobre, occupa nel cammino del Sinodo 2021-2024 conviene guardare non solo a ciò che lo ha preceduto – un primo anno di lavoro sinodale a livello diocesano, di cui costituisce la sintesi complessiva –, ma soprattutto a ciò che lo seguirà: una riapertura del processo d’ascolto a livello diocesano sulla base di quanto emerso anche nelle altre Chiese e una nuova sintesi nazionale. Questa concorrerà al discernimento che «ogni Assemblea continentale è chiamata a mettere in atto», per poi «redigere un documento finale che ne dia conto» entro il 31 marzo 2023. «I documenti finali delle 7 assemblee continentali saranno utilizzati come base per la stesura dell’Instrumentum laboris, che sarà ultimato entro giugno». Da notare che in questa tappa intermedia continentale «la grande maggioranza delle conferenze episcopali» desidera che «siano coinvolti i rappresentanti di tutto il popolo di Dio. Per questo si chiede che tutte le assemblee siano ecclesiali e non solo episcopali, assicurando che la loro composizione rappresenti in modo adeguato la varietà del popolo di Dio» (nn. 107-108). Perché la «sorpresa», sinora, è stata «ascoltare come, pur nella differenza di sensibilità, il popolo santo di Dio converga nel chiedere un profondo rinnovamento della Chiesa» (card. Mario Grech, conferenza stampa del 27 ottobre).