Teologia e pratica del sensus fidei
Oggi il sensus fidei viene «approfondito alla luce della sinodalità ed è concepito come una dinamica spirituale che attiva la partecipazione corresponsabile di tutti i soggetti ecclesiali… in relazione all’intero sviluppo della vita e della missione della Chiesa, e non solo al deposito della fede o alla dichiarazione dei dogmi». Rafael Luciani, membro della Commissione teologica della Segreteria generale del Sinodo, mette a fuoco tale dinamica nella prima parte di questo saggio, per poi descrivere l’«emergere di una nuova recezione della pneumatologia nella vita ecclesiale, con importanti implicazioni per il coinvolgimento corresponsabile di tutti i fedeli nella Chiesa». Ma l’attuale recezione della teologia e della pratica del sensus fidei ha un’ulteriore implicazione. «Nell’attuale processo sinodale (2021-2024) è emersa una nuova dinamica comunicativa. È stata chiamata restitutio, che significa restituire ciò che è stato ascoltato e oggetto di discernimento da tutti e da ciascuno nelle Chiese locali e sulla base delle loro realtà. In questo modo, la restitutio entra a far parte del modo di procedere di una Chiesa sinodale, che deve sempre cercare il consenso di tutto il popolo di Dio attraverso processi organici di interazione e comunicazione tra tutte e tutti».
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