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Attualità
Attualità, 20/2023, 15/11/2023, pag. 629

Francesco - Dubia: il magistero autentico

Anche attraverso quello delle conferenze episcopali

Rafael Luciani

Il 19 settembre 2016 i cardinali Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner hanno scritto a papa Francesco una prima serie di dubia, chiedendogli, attraverso 5 domande, di chiarire la dottrina cattolica presente nell’esortazione postsinodale Amoris laetitia (cf. Regno-doc. 21,2016,686).

 

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Documenti, 2024-15

Una nuova figura di Chiesa

L’emergere di una nuova figura di Chiesa nel corso del processo sinodale

Rafael Luciani, Agenor Brighenti

Dall’esperienza condivisa del processo sinodale «sta emergendo la consapevolezza di una nuova figura di Chiesa, in cui la sinodalità non è semplicemente un metodo, ma la sua essenza costitutiva, articolata e realizzata a diversi livelli della vita ecclesiale, organicamente collegati tra loro, con la missione come scopo». Questa figura di Chiesa rappresenta lo sviluppo dell’ecclesiologia conciliare delineata nel c. II della Lumen gentium, dedicato al «popolo di Dio». Il saggio che argomenta questo approfondimento dell’ecclesiologia sinodale è intitolato Un’«ulteriore recezione del concilio Vaticano II». L’emergere di una nuova figura di Chiesa nel corso del processo sinodale, è stato originariamente pubblicato in spagnolo su Cuadernos de estudio - Observatorio latinoamericano de la sinodalidad 3, agosto 2024, e ha come autore principale il teologo venezuelano Rafael Luciani e come coautore il brasiliano Agenor Brighenti.

«Possiamo dire che il Sinodo sulla sinodalità è stato un ambito in cui si è visto molto chiaramente l’emergere di questa esperienza di un’Ecclesia tota, che s’intende come Chiesa di Chiese, articolata a vari livelli di azione sinodale».

Documenti, 2023-7

Teologia e pratica del sensus fidei

Rafael Luciani

Oggi il sensus fidei viene «approfondito alla luce della sinodalità ed è concepito come una dinamica spirituale che attiva la partecipazione corresponsabile di tutti i soggetti ecclesiali… in relazione all’intero sviluppo della vita e della missione della Chiesa, e non solo al deposito della fede o alla dichiarazione dei dogmi». Rafael Luciani, membro della Commissione teologica della Segreteria generale del Sinodo, mette a fuoco tale dinamica nella prima parte di questo saggio, per poi descrivere l’«emergere di una nuova recezione della pneumatologia nella vita ecclesiale, con importanti implicazioni per il coinvolgimento corresponsabile di tutti i fedeli nella Chiesa». Ma l’attuale recezione della teologia e della pratica del sensus fidei ha un’ulteriore implicazione. «Nell’attuale processo sinodale (2021-2024) è emersa una nuova dinamica comunicativa. È stata chiamata restitutio, che significa restituire ciò che è stato ascoltato e oggetto di discernimento da tutti e da ciascuno nelle Chiese locali e sulla base delle loro realtà. In questo modo, la restitutio entra a far parte del modo di procedere di una Chiesa sinodale, che deve sempre cercare il consenso di tutto il popolo di Dio attraverso processi organici di interazione e comunicazione tra tutte e tutti».

 

Attualità, 2022-2

Sinodo e sinodalità. Tempo di conversione, tempo di riforma

Rafael Luciani

Affermare, con papa Francesco, che il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio comporta «una revisione dell’identità, configurazione e missione della Chiesa» che dipende strettamente «dal fatto che abbiamo compreso e vogliamo veramente assumere le implicazioni del modello di Chiesa come popolo di Dio come è stato presentato dalla Lumen gentium»: occorre riconoscere «il carattere normativo della categoria “popolo di Dio”». Da questa «nuova ermeneutica» conciliare discende il ripensamento dei modelli decisionali, «in cui l’elaborazione delle decisioni (decision-making) sia vincolante per i pastori (decision-taking)»: la sinodalità, sebbene «si inizi nel camminare e nell’ascoltare, e si realizzi nel riunirsi», si completa solo «nel discernere ed elaborare insieme le decisioni». Non è dunque «il popolo di Dio che deve essere integrato nella gerarchia» partecipando alle strutture episcopali, ma è il vescovo che è chiamato «a situarsi e viversi come uno dei fedeli tra il popolo di Dio, ascoltando la voce di tutti i fedeli», raccogliendo ed esprimendo «il sensus Ecclesiae totius populi e non solo quello dei suoi pari».