Sul silenzio
Lettera pastorale alla Chiesa di Verona
«Nella vita, nella morte, nel dolore, nell’amore, cerchiamo parole e gesti in grado di esprimere qualcosa e non li troviamo. Spesso, anche le nostre stanche liturgie sembrano aver smarrito la sapienza di una ritualità che aiuta a dare forma e senso alla vita e ai suoi momenti topici. Eppure, proprio questo sarebbe uno dei regali che possiamo fare ancora al mondo, senza presunzione, ma coltivando quel che a nostra volta abbiamo ricevuto e che siamo chiamati a trasmettere: “Fate questo in memoria di me”». L’8 settembre è uscita la prima lettera pastorale di mons. Domenico Pompili alla Chiesa di Verona, dove è vescovo da poco più di un anno. Il documento introduce il fondamentale tema del silenzio, su cui la Chiesa di Verona è invitata a riflettere.
Il silenzio, proattivo e contemplativo insieme, è il mezzo per ritrovare un atteggiamento pratico diverso e capovolgere il nostro sguardo sulla realtà. In un mondo in cui il rumore sembra avere sempre la meglio e in cui le parole perdono di significato, «il silenzio libera dal peso di dover stare sempre sul chi-va-là, restituendoci a un’intensa percezione del mondo, lontano dal disincanto in cui si perde l’orizzonte».
È quindi il primo impegno da mettere in campo, riconoscendo la creatività e l’importanza di questo strumento, che può far nascere molteplici attività per aiutare a rinnovare il modo di vivere e di credere di una società, e soprattutto di una Chiesa, che sembra boccheggiare.
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