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Documenti, 21/2020

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Sogno un’Europa…

Lettera al card. Pietro Parolin, segretario di stato

Francesco

Per il tramite del segretario di stato vaticano card. Pietro Parolin, che ha incontrato in videoconferenza i vescovi dell’Unione Europea nella loro assemblea plenaria autunnale tenutasi il 28 e 29 ottobre, Francesco ha inviato ai vescovi europei una Lettera al segretario di stato in occasione del 40° anniversario della Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE), del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e l’Unione Europea e del 50° anniversario della presenza della Santa Sede come osservatore permanente al Consiglio d’Europa.

Il papa ricorda ai vescovi europei il «ruolo centrale» che il continente «ha avuto e ritengo debba avere ancora, seppure con accenti diversi, nella storia dell’umanità». Un ruolo che «diventa ancora più rilevante nel contesto di pandemia che stiamo attraversando»: il continente europeo è chiamato a riscoprire la «strada della fraternità», che ha ispirato la sua fondazione, e i cristiani hanno la «grande responsabilità» di «ridestare la coscienza dell’Europa».

Il 18 novembre poi i presidenti delle conferenze episcopali dell’UE hanno a loro volta indirizzato un Messaggio alle istituzioni europee e agli stati membri su questo doloroso momento storico (cf. qui a p. 644).

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COMECE: ritrovare la speranza e la solidarietà

Presidenti delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea

Il 18 novembre i presidenti delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea hanno indirizzato un Messaggio alle istituzioni europee e agli stati membri sull’incerto e doloroso momento storico segnato dalla pandemia di COVID-19 (www.comece.eu).

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Alle comunità cristiane in tempo di pandemia

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana

Dire a tutti «con grande affetto una parola di speranza e di consolazione in questo tempo che rattrista i cuori». È il desiderio espresso dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (CEI) nel Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia, diffuso il 24 novembre e rivolto «ai componenti della comunità cristiana cattolica, alle sorelle e ai fratelli credenti di altre confessioni cristiane e di tutte le religioni, alle donne e agli uomini tutti di buona volontà». «Viviamo – affermano i vescovi – una fase complessa della storia mondiale, che può anche essere letta come una rottura rispetto al passato, per avere un disegno nuovo, più umano, sul futuro». In questo quadro «le Chiese in Italia stanno dando il loro contributo per il bene dei territori, collaborando con tutte le istituzioni», e chiedono a ogni cristiano «un rinnovato impegno a favore della società lì dove è chiamato a operare, attraverso il proprio lavoro e le proprie responsabilità, e di non trascurare piccoli ma significativi gesti di amore, perché dalla carità passa la prima e vera testimonianza del Vangelo».

Il Consiglio permanente della CEI si è riunito in videoconferenza il 3 novembre sotto la guida di mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e vice presidente della CEI, a causa del ricovero in ospedale per COVID del presidente, il card. Gualtiero Bassetti. Una sessione straordinaria è programmata, sempre in videoconferenza, per il 1° dicembre.

Etica della finanza nella Chiesa

CEI - Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute; Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace

Presentato lo scorso 26 ottobre dalle competenti commissioni episcopali della Conferenza episcopale italiana, ma atteso almeno dal 2017 (cf. Regno-att. 14,2017,402), il documento La Chiesa cattolica e la gestione delle risorse finanziarie con criteri etici di responsabilità sociale, ambientale e di governance propone delle «linee guida per investire responsabilmente» in base non solo a criteri di esclusione come le black list, ma a criteri positivi, come i principi ESG – SRI, che tengono conto dell’ambiente, della governance e della responsabilità sociale. A questi vengono affiancati ulteriori criteri etici che caratterizzano l’attenzione tipicamente ecclesiale: non si investirà in settori di attività in cui siano assenti la «protezione della vita» (sostegno all’aborto, ricerche con tessuti embrionali, produzione di armi, ma con distinguo sul tema della difesa) e il «sostegno alla dignità umana» (discriminazioni «per razza, cultura, religione, sesso», pornografia, corruzione, applicazione della pena di morte, regimi totalitari, gioco d’azzardo…).

«Vuole essere uno strumento di orientamento e formazione a disposizione dei responsabili economici di diocesi, parrocchie, fondazioni di religione e di carità, congregazioni, associazioni e altri enti religiosi», ma «può essere anche un supporto per i privati che trovano nei principi della Chiesa cattolica le indicazioni di come operare in finanza coerentemente con i valori evangelici» (1.3).

Il Rapporto McCarrick

Card. Pietro Parolin; Segreteria di stato

Nato per decisione di papa Francesco «in data 6 ottobre 2018, di svolgere un’indagine accurata sull’intera documentazione conservata negli archivi dei dicasteri e degli uffici della Santa Sede riguardanti l’allora cardinale McCarrick», il Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick (di cui pubblichiamo l’introduzione) è frutto di una complessa elaborazione da parte della Segreteria di stato, integrata anche da 90 interviste: tra queste anche quella a Benedetto XVI e allo stesso Francesco.

Due le conclusioni che ha suggerito il card. Pietro Parolin, segretario di stato vaticano, il 10 novembre nella Dichiarazione in occasione della pubblicazione del Rapporto, subito dopo la costatazione per l’enorme dolore inferto alle vittime e per il danno provocato alla Chiesa locale e universale. La prima. «Nessuna procedura, anche la più perfezionata, è esente da errori, perché coinvolge le coscienze e le decisioni di uomini e di donne. Ma il rapporto avrà degli effetti anche in questo: nel rendere tutti (…) più consapevoli del peso delle proprie decisioni o delle omissioni». La seconda. «L’invito che mi permetto di rivolgere a chiunque cerchi risposte è di leggere interamente il documento e non illudersi di trovare la verità in una parte piuttosto che un’altra. Solo dalla visione complessiva e dalla conoscenza, nella loro interezza, di quanto ricostruito (…) sarà possibile comprendere quanto è accaduto».

Nota della Segreteria di stato sul documentario Francesco

Segreteria di stato

La Segreteria di stato ha inviato ai nunzi di tutto il mondo una Nota di precisazione per comprendere alcune espressioni del papa nel documentario «Francesco» del regista Evgeny Afineevsky riguardo alla questione omosessuale e alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. La nota inviata ai nunzi è stata pubblicata da mons. Franco Coppola, nunzio in Messico, sul suo account Facebook il 31 ottobre (nostra traduzione dallo spagnolo).

Osservazioni sulle raccomandazioni dall’Australia

Santa Sede

Alcune delle raccomandazioni contenute nel Rapporto finale della Commissione reale australiana sulle risposte istituzionali alle violenze sessuali su minori (cf. Regno-doc. 9,2018,310 e in questo numero a p. 675) erano indirizzate alla Santa Sede, su questioni di sua pertinenza relativamente alla gestione dei casi di violenza sessuale su minori da parte di chierici e religiosi. Il 4 settembre la Conferenza dei vescovi cattolici australiani ha reso nota la Risposta della Santa Sede alle raccomandazioni specifiche della Commissione reale australiana sulle risposte istituzionali alle violenze sessuali su minori, datata 26 febbraio 2020, pubblicandola sul proprio sito.

Nella sua risposta «la Santa Sede riafferma la sua determinazione ad affrontare ed eliminare la violenza sui minori e sulle persone vulnerabili, ovunque ciò possa avvenire nella Chiesa». Le 12 raccomandazioni esaminate affrontano punti che dal 2017 (data del Rapporto finale) a oggi sono stati per lo più affrontati e risolti dalla Santa Sede nella direzione auspicata. Solo sulla questione del celibato dei preti e del segreto confessionale (che diversi stati australiani hanno stabilito si possa infrangere per legge) la Santa Sede ribadisce la propria normativa.

Per una riforma del governo della Chiesa locale

Gruppo di progetto per la revisione della governance – Conferenza dei vescovi cattolici australiani

Nel 2017 la Commissione reale australiana sulle risposte istituzionali alle violenze sessuali su minori presentava al governatore generale del Commonwealth d’Australia il suo Rapporto finale, concludendo così cinque anni d’indagini sulle violenze subite dai bambini in contesti istituzionali, tra cui anche gli enti (scuole, orfanotrofi, parrocchie) gestiti dalla Chiesa cattolica (cf. Regno-att. 2,2018,12; Regno-doc. 9,2018,310).

In risposta a tale Rapporto la Conferenza dei vescovi cattolici australiani ha incaricato un Gruppo di progetto per la revisione della governance, appositamente creato, di analizzare i sistemi di governo e di gestione delle diocesi e delle parrocchie. Come esito del proprio lavoro, che si colloca pienamente all’interno del Concilio plenario 2020-2021, l’organismo ha elaborato una dettagliata serie di riforme del governo della Chiesa locale nel rapporto Una luce dalla Croce del Sud. Promuovere corresponsabilità nel governo della Chiesa cattolica in Australia.

Il rapporto è stato pubblicato il 21 agosto insieme a una guida di lettura. Pubblichiamo qui le 86 raccomandazioni, in parte rivolte ai vescovi australiani e in parte alla Santa Sede.

La venerazione degli antenati

Mons. Joseph Dang Duc Ngan, presidente della Commissione per la cultura della Conferenza dei vescovi cattolici del Vietnam

Nei paesi asiatici di tradizione buddhista, confuciana e taoista, dove il cristianesimo è una piccola minoranza, la venerazione dei defunti collegata al culto degli antenati riveste tutt’oggi una grande importanza. Proseguendo l’intenso sforzo impiegato dopo il concilio Vaticano II per inculturare la fede nel contesto vietnamita, la Conferenza dei vescovi cattolici del Vietnam ha pubblicato nel novembre 2019 delle Istruzioni sul culto degli antenati, che riconoscono che l’antica tradizione del culto degli antenati è ispirata «dallo Spirito Santo per mezzo dei “semi del Verbo”».

In un articolo sulla rivista Culture e fede del Pontificio consiglio per la cultura mons. Joseph Dang Duc Ngan, vescovo di Da Nang e presidente della Commissione per la cultura della Conferenza dei vescovi cattolici del Vietnam, ha proposto alcuni estratti del documento, dove sono incoraggiati i riti e gli atti di rispetto verso gli antenati, e si indicano alcune singole pratiche che per il significato che contengono si pongono in contrasto con la fede cristiana.

AGENDA DOCUMENTI

27 agosto 2020. CEC e Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso sulla pandemia. Incoraggiare le Chiese e le organizzazioni cristiane a riflettere sull’importanza della solidarietà interreligiosa in un mondo ferito dalla pandemia: è lo scopo del documento congiunto redatto dal CEC e dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e pubblicato il 27 agosto. S’intitola...

Intelligenza artificiale e medicina

Comitato nazionale per la bioetica, Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita

Tra i numerosi ambiti di sviluppo e applicazione dell’intelligenza artificiale, uno dei più delicati e sensibili è quello della medicina, e negli ultimi mesi è stato al centro dell’attenzione di diverse istituzioni a livello nazionale ed europeo.

L’11 giugno il Comitato nazionale per la bioetica ha pubblicato un parere su Intelligenza artificiale e medicina: aspetti etici, elaborato insieme al Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita, per evidenziare benefici e rischi collegati all’uso di sistemi di intelligenza artificiale e individuare le strategie e gli eventuali interventi normativi necessari per garantire che il rapido progresso in questo campo avvenga in un contesto di sicurezza e tutela dei diritti delle persone.

I Comitati sottolineano le innegabili opportunità date dall’intelligenza artificiale nel rapporto medico-paziente, che consistono tra l’altro in una riduzione degli errori, dei tempi e dei rischi; dall’altro lato individuano alcuni profili critici, come l’affidabilità degli strumenti di intelligenza artificiale, i rischi legati all’uso e alla condivisione dei dati, l’opacità degli algoritmi alla base del funzionamento dell’intelligenza artificiale, il problema del consenso informato e della responsabilità in caso di danni causati dalla tecnologia. E propongono alcune raccomandazioni per limitare tali rischi.

Indice - Documenti 2020

Documenti  |  2020  argomenti Atti della Santa Sede Francesco La pace come cammino di speranza (Per la 53a Giornata mondiale della pace) .........................................................................................         1,1 Ri-evangelizzazione, cuore della riforma (Alla curia romana) ...................................        ...