Realtà dinamiche, capaci di suscitare attrattiva per il Vangelo e di offrire una proposta di vita cristiana globale, ma che devono inserirsi nella comunione e missione della Chiesa: sono i movimenti ecclesiali, aggregazioni di fedeli e comunità, a cui la Congregazione per la dottrina della fede dedica la lettera Iuvenescit Ecclesia sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa, pubblicata lo scorso 14 giugno. Il documento richiama, «alla luce della relazione tra doni gerarchici e carismatici, quegli elementi teologici ed ecclesiologici la cui comprensione può favorire una feconda e ordinata partecipazione delle nuove aggregazioni alla comunione e alla missione della Chiesa». Sorti a cavallo del Concilio, questi nuovi movimenti sono stati definiti da Giovanni Paolo II come una provvidenziale risposta dello Spirito «alla necessità di comunicare in modo persuasivo il Vangelo in tutto il mondo» in un’epoca di forte secolarizzazione. Suddivisa in 5 capitoli e 24 numeri, la lettera presenta sia gli elementi chiave della dottrina sui carismi contenuta nel Nuovo Testamento sia aspetti della riflessione del magistero su queste nuove realtà; vengono poi identificati gli elementi specifici dei doni gerarchici e carismatici, insieme ai criteri per il discernimento delle nuove aggregazioni ecclesiali.
«Questa Dichiarazione in cammino verso l’unità cerca di rendere più visibile l’unità che condividiamo», riunendo gli accordi raggiunti in 50 anni di dialogo ecumenico luterano-cattolico sui temi della Chiesa, del ministero e dell’eucaristia. Elaborata congiuntamente dalla Commissione per le questioni ecumeniche e interreligiose della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB) e dalla Chiesa evangelica luterana in America (ELCA) e pubblicata il 31 ottobre 2015 (cf. Regno-att. 10,2015,652), la Dichiarazione in cammino: Chiesa, ministero ed eucaristia esplicita 32 affermazioni sulle quali in passato vi era divisione, mentre oggi grazie ai dialoghi teologici c’è accordo, ed evidenzia in tal modo che le due confessioni cristiane, che il prossimo 31 ottobre inaugureranno insieme a Lund la commemorazione dei 500 anni della Riforma protestante, condividono una «crescente unità imperfetta ma reale». Il documento, che non è una dichiarazione di tutta la USCCB, è stato inviato al Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e alla Federazione luterana mondiale per l’approvazione e per un’ulteriore riflessione e azione, dal momento che sui rimanenti punti di disaccordo individua possibili piste di approfondimento.