La CEI ai religiosi: portate l'abbraccio di Dio
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Nel Comunicato finale del Consiglio permanente della CEI di gennaio (Roma, 20-22.1.2025) si segnalano sei temi e tre iniziative specifiche. I primi hanno riguardato l’evento giubilare, dal punto di vista sia di un «rinnovato impegno di evangelizzazione» sia di una sua doverosa ricaduta sociale; «i tentativi di gruppi e di singoli» cattolici di una «rinnovata presenza… nella vita politica del paese e dell’Europa», cui i vescovi guardano con favore; la questione della pace nel mondo; la prossima tappa del Cammino sinodale italiano; la tutela dei minori, rispetto alla quale si è accennato allo sviluppo dell’indagine nazionale affidata a due enti di ricerca (senza menzioni della contemporanea presentazione del rapporto della diocesi di Bolzano-Bressanone; cf. in questo numero a p. 118); e infine l’ora di religione.
Le tre iniziative specifiche sono il progetto della Caritas italiana denominato «Mi fido di noi», che favorisce l’accesso a un microcredito sociale grazie alla collaborazione di Caritas diocesane, fondazioni antiusura e Banca etica; la tappa delle Proposizioni, che costituiranno il testo-base per la II Assemblea sinodale, previo passaggio dal Consiglio permanente di marzo; e infine un nuovo documento sull’ora di religione, per «rilanciare il contributo» di questo insegnamento «come occasione in cui si esprime il servizio della Chiesa alla comunità scolastica».
Nella Conferenza episcopale stanno venendo avanti diversi percorsi di revisione, che durante la sessione autunnale del Consiglio permanente (25-27 settembre 2023) sono passati sotto esame e si trovano a diversi stadi di maturazione.
Innanzitutto il percorso della formazione sacerdotale, di cui è stata approvata la riforma, basata sul presupposto che «per il prete, discepolo permanentemente in cammino sulle orme del Maestro, la formazione sia un processo che inizia in seminario e continua per tutta la vita». Il relativo documento verrà presentato all’Assemblea CEI straordinaria (13-16 novembre).
È poi in vista una riforma degli uffici e dei servizi della CEI, ai fini della «trasformazione missionaria» più volte auspicata dal papa, per cui al Consiglio permanente è stata presentata la prima bozza di un progetto per una ristrutturazione secondo i principi della sinodalità, della missionarietà e della diaconia. «Non si tratterà di un’operazione di facciata o di un mero accorpamento, ma di un ripensamento complessivo per una strutturazione più semplice e adeguata ai tempi, aperta e flessibile».
Infine, nel programma di riduzione del numero delle diocesi raccomandato da papa Francesco ai vescovi italiani, la CEI ha abbozzato una proposta di sostegno economico «perché il processo di valutazione e decisione di fusione di diocesi non riceva condizionamenti di natura finanziaria».
Il principale obiettivo dell’incontro del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (CEI) del 27-29 settembre, come afferma il Comunicato finale pubblicato il 30 settembre, era proseguire nell’elaborazione di un progetto per il Sinodo italiano, che nel frattempo è stato denominato «Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia». Dal Consiglio permanente sono usciti un Messaggio ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e consacrati e agli operatori pastorali (cf. in questo numero a p. 582) e una Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà (cf. in questo numero a p. 586). Oltre a chiarire «la scelta di assumere il primo anno del Sinodo universale, che partirà dalle singole diocesi, come primo anno del Cammino sinodale delle Chiese in Italia», è stato anche presentato un crono-programma che si distende per l’intero quinquennio 2021-2025 (cf. infografica a p. 000).
L’Assemblea generale straordinaria della CEI che si terrà dal 22 al 25 novembre sul tema «Annunciare il Vangelo in un tempo di rigenerazione» e il Consiglio episcopale definiranno la composizione del Comitato nazionale che accompagnerà il Cammino sinodale e le modalità operative del percorso.
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