Benedetto XVI
«“Ero in carcere e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,36). Queste sono le parole del giudizio finale, raccontato dal l’evangelista Matteo, e queste parole del Signore, nelle quali egli si identifica con i detenuti, esprimono in pienezza il senso della mia visita odierna tra voi». La visita pre-natalizia che Benedetto XVI ha compiuto presso il carcere romano di Rebibbia il 18 dicembre, dopo essere stato a pranzo con i poveri nel 2010 e nel 2009, oltre a rispondere al desiderio di portare ai detenuti il messaggio che «Dio vi ama di un amore infinito, e siete sempre figli di Dio», ha inteso anche entrare nell’attualità della penosa situazione nella quale versano oggi gli istituti carcerari italiani: «So che il sovraffollamento e il degrado delle carceri possono rendere ancora più amara la detenzione… È importante che le istituzioni promuovano un’attenta analisi della situazione carceraria oggi, verifichino le strutture, i mezzi, il personale, in modo che i detenuti non scontino mai una “doppia pena”; ed è importante promuovere uno sviluppo del sistema carcerario, che, pur nel rispetto della giustizia, sia sempre più adeguato alle esigenze della persona umana, con il ricorso anche alle pene non detentive o a modalità diverse di detenzione».
Documento, 01/01/2011, pag. 8