Documenti, 9/2011, 01/05/2011, pag. 275
Anche noi siamo stati migranti. Vescovi lombardi e siciliani
L’emozione che ha suscitato «l’ondata di richiedenti asilo e di migranti, che dalle coste del Nord Africa cercano approdo in Italia e che negli ultimi tempi si è fatta impetuosa sotto la spinta di conflitti locali e di rivolgimenti sociali e politici» dev’essere affrontata con «responsabilità», affermano i vescovi lombardi nel comunicato finale del loro incontro tenutosi il 12 e 13 aprile scorso a Villa Cagnola di Gazzada (Varese). L’emigrazione fa parte della «vicenda di ogni popolo e della storia umana: tutti siamo stati migranti». Per questo occorre innanzitutto conoscere le cifre reali del fenomeno senza allarmismi; poi occorre affiancare all’accoglienza l’applicazione di opportuni strumenti giuridici per non considerare, sull’onda emotiva, l’immigrazione come un problema d’ordine pubblico, fanno eco i vescovi siciliani, le cui diocesi sono in prima linea nella gestione degli sbarchi (cf. box qui a p. 276). Infine, ai «nuovi arrivati» che si stabiliscono sul territorio occorre concedere «di poter esprimere comunitariamente il proprio culto. Rispondendo a questa fondamentale esigenza dell’uomo si realizzano con di zioni di stabilità sociale e serena convivenza civile».
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