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Documenti, 9/2010, 01/05/2010, pag. 273

Testimoni digitali. L'impegno della Chiesa italiana

M. Crociata
«Negli anni avvenire siamo chiamati a stare dentro il mondo dei media, sempre più pervasivo ed istantaneo come Internet, alla maniera di credenti capaci di rendere ragione, cioè responsabili, in concreto credibili». Quando mons. Pompili, sottose gretario CEI e direttore del l’Ufficio per le comunicazioni sociali, ha delineato questa prospettiva di sintesi, il 24 aprile, nell’aula Pao lo VI, davanti ad alcune migliaia di comunicatori-pellegrini ivi con venuti per incontrare Benedetto XVI (cf. anche riquadro alle pp. 276s), il convegno «Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale», organizzato dal suo ufficio e dal Servizio nazionale per il progetto culturale, ave va già speso trenta e più interventi, ascoltati con attenzione dai 1.300 animatori della comunicazione e della cultura convocati il 22 e 23 aprile presso l’hotel Summit di Roma. Pubblichiamo qui le tre relazioni di taglio pastorale (quella d’apertura di mons. Crociata, se gretario CEI; quella di mons. Giuliodori, presidente della Commissione episcopale promotrice del convegno, e quella conclusiva del card. Bagnasco) e l’intervento del gesuita p. Spadaro, con i suoi stimolanti interrogativi sul versante teologico.

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Attualità, 2013-20

La nuova evangelizzazione e la Chiesa in Italia: per un nuovo annuncio. Osservazioni pastorali

M. Crociata
«Di che cosa parliamo quando parliamo di nuova evangelizzazione?». Consapevole della tentazione di «gattopardismo pastorale» – il «dire di voler cambiare tutto, perché tutto resti come prima» – e del rischio di insignificanza (il «farsi sempre più vago e impreciso») che grava su un tale «lemma-ombrello», il segretario generale della Conferenza episcopale, mons. Mariano Crociata, traccia una storia del concetto e analizza le sue ricadute nella situazione pastorale italiana. Descritta con l’immagine del «cantiere», nel quale deve essere presa con decisione la via del «secondo (primo) annuncio», anche la Chiesa in Italia si confronta oggi con il «nuovo stile di Chiesa» che papa Francesco ha espresso attraverso le immagini del «riscaldare il cuore» e del «curare le ferite». Il mutato contesto socio-culturale, «che porta con sé un’esigenza di autenticità, di scelta in prima persona nella libertà», richiamo «a una relazionalità ricca e positiva»; e insieme l’urgenza della «missione laicale» e l’«inesauribile attualità del Vangelo» emergono al presente come declinazione di quel «nuova», che «costituisce la variabile di un compito che la Chiesa vive da duemila anni».
Documenti, 2012-1

Confronto e aspettative. 51a Assemblea generale della Conferenza dei superiori maggiori (CISM)

A. Lorenzelli, M. Crociata
«Siamo in una stagione di potatura, non di disboscamento»: con questa immagine il presidente della Conferenza italiana dei superiori maggiori (CISM), p. Alberto Lorenzelli, ha sintetizzato nella sua relazione di apertura il momento di «affanno», ma al tempo stesso di potenzialità vive da esprimere in modo nuovo, che sperimenta oggi la vita religiosa nel nostro paese. Nel corso della 51a Assemblea generale italiana della CISM sul tema «Confronto e aspettative sul futuro della Chiesa in Italia. Quale compito dei religiosi?» (Firenze, 7-11 novembre 2011) il ruolo dei consacrati nella Chiesa italiana è stato l’oggetto dell’intervento del segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata, su «Religiosi e Chiesa locale. Convergenze e divergenze nell’interazione ecclesiale» (10 novembre). Oltre a essere segno della dimensione universale della Chiesa e della fraternità come espressione della sequela di Gesù e della comunione vissuta, oggi la vita consacrata deve assumere un particolare rilievo nella pastorale a partire dalla sua secolare esperienza e diffusa presenza nell’ambito educativo.
Documenti, 2012-1

Confronto e aspettative. Religiosi e Chiesa locale

M. Crociata
«Siamo in una stagione di potatura, non di disboscamento»: con questa immagine il presidente della Conferenza italiana dei superiori maggiori (CISM), p. Alberto Lorenzelli, ha sintetizzato nella sua relazione di apertura il momento di «affanno», ma al tempo stesso di potenzialità vive da esprimere in modo nuovo, che sperimenta oggi la vita religiosa nel nostro paese. Nel corso della 51a Assemblea generale italiana della CISM sul tema «Confronto e aspettative sul futuro della Chiesa in Italia. Quale compito dei religiosi?» (Firenze, 7-11 novembre 2011) il ruolo dei consacrati nella Chiesa italiana è stato l’oggetto dell’intervento del segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata, su «Religiosi e Chiesa locale. Convergenze e divergenze nell’interazione ecclesiale» (10 novembre). Oltre a essere segno della dimensione universale della Chiesa e della fraternità come espressione della sequela di Gesù e della comunione vissuta, oggi la vita consacrata deve assumere un particolare rilievo nella pastorale a partire dalla sua secolare esperienza e diffusa presenza nell’ambito educativo.