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Documenti, 9/2010, 01/05/2010, pag. 299

Gloria a Dio e pace sulla Terra. CEC, documento preparatorio per Kingston 2011

Consiglio ecumenico delle Chiese
In vista della Convocazione internazionale ecumenica sulla pace che si terrà a Kingston in Giamaica dal 17 al 25 maggio 2011, il Consiglio ecumenico delle Chiese ha reso noto nel 2009 un documento preparatorio per una «dichiarazione ecumenica sulla pace giusta», intitolato Gloria a Dio e pace sulla Terra. Al centro del testo, il racconto della nascita di Gesù: «Il Dio che parla con noi tramite questo bambino …, è il fondamento di tutto quello che noi possiamo dire e fare per vincere la violenza e per promuovere la pace sulla Terra e con la Terra» (n. 2). Un Dio che si fece uomo in un momento «di cambiamenti radicali» (n. 113) e di smarrimento è la ricchezza che le Chiese posseggono per superare le divisioni delle «tradizioni cristiane della pace» (nn. 88-104). Come condizione necessaria vi è però il riconoscimento delle proprie colpe: «Siamo consapevoli del fatto che per tutta la sua storia, il cristianesimo è stato coinvolto in molti atti e forme di violenza. Per questa ragione tutto quello che diciamo in queste pagine è pronunciato in spirito di pentimento» (n. 3).

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Leggi anche

Documenti, 2021-7

CEC e Chiese dell’Asia: ripristinare la democrazia

Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), Conferenza cristiana dell'Asia

Il 4 marzo anche il Consiglio ecumenico delle Chiese e la Conferenza cristiana dell’Asia hanno pubblicato una Dichiarazione sulla situazione attuale in Myanmar, in cui condannano il golpe militare del 1° febbraio e chiedono il ritorno alla vita democratica (www.oikoumene.org; nostra traduzione dall’inglese).

Documenti, 2021-5

Servire un mondo ferito

Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso – Consiglio ecumenico delle Chiese

«Questo documento intende offrire un fondamento cristiano per una solidarietà interreligiosa che può ispirare e confermare, in cristiani di tutte le Chiese, l’impulso a servire un mondo ferito non solo dalla pandemia di COVID-19, ma anche da molte altre piaghe». Il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) e il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso hanno pubblicato il 27 agosto scorso un documento congiunto sulla pandemia provocata dal coronavirus. S’intitola La solidarietà interreligiosa al servizio di un mondo sofferente: un appello alla riflessione e all’azione dei cristiani durante e post-COVID-19 e ha lo scopo di stimolare le Chiese e le organizzazioni cristiane a riflettere sull’importanza della solidarietà interreligiosa in un mondo colpito dalla pandemia del COVID-19. «La sfida mondiale di rispondere a questa pandemia ci chiama ad accrescere una consapevole cooperazione ecumenica e interreligiosa».

Il CEC, fondato nel 1948 e con sede a Ginevra, collega più di 550 milioni di cristiani di 350 Chiese protestanti, anglicane, ortodosse e vecchiocattoliche, e s’impegna a mettere in rete le Chiese membri su progetti caritativi, sociali e di sviluppo.

Documenti, 2019-19

La pace in un mondo multireligioso

Consiglio ecumenico delle Chiese – Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso

«Un aspetto peculiare che contraddistingue la maggior parte dei conflitti attuali consiste nell’evidente e a volte drammatica associazione tra violenza e religione». Eppure «l’obiettivo essenziale della vera religione è quello di promuovere la pace: la religione autentica, quindi, non è parte del problema, bensì parte della soluzione». Consapevoli di questa realtà e della «responsabilità morale dei cristiani» e dei seguaci delle altre religioni in questo dilemma, il 21 maggio il Consiglio ecumenico delle Chiese e il Pontificio consiglio per il dialogo religioso hanno pubblicato un documento congiunto dal titolo Educazione alla pace in un mondo multireligioso. Una prospettiva cristiana.

Attraverso questo sussidio, i due organismi indicano il ruolo cruciale che l’educazione svolge nella promozione di una cultura di pace e incoraggiano le Chiese e le organizzazioni cristiane a «riflettere sulle radici strutturali di ciò che ha portato allo sconvolgimento della pace nel mondo», per promuovere un dibattito tra i seguaci delle religioni, coinvolgendo anche gli attori sociali e politici.