Servire un mondo ferito
«Questo documento intende offrire un fondamento cristiano per una solidarietà interreligiosa che può ispirare e confermare, in cristiani di tutte le Chiese, l’impulso a servire un mondo ferito non solo dalla pandemia di COVID-19, ma anche da molte altre piaghe». Il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) e il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso hanno pubblicato il 27 agosto scorso un documento congiunto sulla pandemia provocata dal coronavirus. S’intitola La solidarietà interreligiosa al servizio di un mondo sofferente: un appello alla riflessione e all’azione dei cristiani durante e post-COVID-19 e ha lo scopo di stimolare le Chiese e le organizzazioni cristiane a riflettere sull’importanza della solidarietà interreligiosa in un mondo colpito dalla pandemia del COVID-19. «La sfida mondiale di rispondere a questa pandemia ci chiama ad accrescere una consapevole cooperazione ecumenica e interreligiosa».
Il CEC, fondato nel 1948 e con sede a Ginevra, collega più di 550 milioni di cristiani di 350 Chiese protestanti, anglicane, ortodosse e vecchiocattoliche, e s’impegna a mettere in rete le Chiese membri su progetti caritativi, sociali e di sviluppo.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.