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Documenti, 7/2010

La vergogna e il rimorso. Lettera pastorale ai cattolici dell'Irlanda

Benedetto XVI

«Con questa lettera intendo esortare tutti voi ... a riflettere sulle ferite inferte al corpo di Cristo, sui rimedi, a volte do lorosi, necessari per fasciarle e guarirle, e sul bisogno di unità, di carità e di vicendevole aiuto nel lungo processo di ripresa e di rinnovamento ecclesiale». Così scrive Benedetto XVI nell’attesa lettera pastorale rivolta ai cattolici d’Ir landa a seguito delle «notizie apparse circa l’abuso di ragazzi e giovani vulnerabili da parte di membri della Chiesa in Irlanda» e pubblicata il 20 marzo scorso (cf. ampiamente Regnoatt. 6,2010,145ss). Dapprima il papa, «con parole che… vengono dal cuore», si rivolge alle vittime e alle loro famiglie; poi, con grande fermezza, ai sacerdoti e ai religiosi colpevoli delle violenze; poi ai genitori, ai giovani e all’insieme dei sacerdoti e religiosi dell’Irlanda, esortandoli a non perdere la fede in Cristo e la fiducia nella Chiesa; infine ai vescovi, stigmatizzandone le mancanze e gli errori «nel trattare le accuse». Di qui le «iniziative concrete» proposte dal papa: preghiera, penitenza, adorazione eucaristica e l’indizione di una visita apostolica in alcune diocesi irlandesi e di una missione nazionale rivolta sia ai vescovi sia ai preti.

Mons. Scicluna: dalle accuse alle sanzioni

G. Cardinale
Pubblicata su Avvenire il 13 marzo 2010 e contemporaneamente rilanciata dalla Sala stampa della Santa Sede nelle principali lingue straniere, questa intervista di G. Cardinale a mons. Charles J. Scicluna, «promotore di giustizia» della Congregazione per la dottrina della fede, descrive come ha operato il dicastero vaticano, in particolare dal 2001 in poi, nei confronti dei casi di violenze sessuali perpetrate da membri del clero ai danni di minori (www.avvenire. it).

Venite a me, voi che siete oppressi. Fra Timothy Radcliffe al clero di Dublino, dicembre 2009

T. Radcliffe
«Quella attuale è una crisi tremenda per la Chiesa… È molto più che la crisi delle violenze sessuali perpetrate su dei minori da parte di alcuni sacerdoti e religiosi. È la crisi di tutta la concezione del sacerdozio e della vita religiosa» nella Chiesa: sono nette le parole che Timothy Radcliffe, già maestro generale dei domenicani, usa per rileggere i recenti avvenimenti che hanno colpito la Chiesa, quella irlandese in particolare (cf. qui a p. 193). Lo fa rivolgendosi ai sacerdoti della diocesi di Dublino durante un ritiro spirituale dello scorso dicembre. «È una crisi tremenda per la Chiesa, ma reca con sé una promessa e una benedizione». Infatti, i tanti e complessi fattori in gioco sono riconducibili a un modello di «potere che si trova alla radice della crisi delle violenze sessuali: la violenza del potere esercitata ai danni dei piccoli e dei vulnerabili». Ma questo non è «il potere di Gesù, che era mite e umile di cuore». Pertanto, conclude il domenicano, «non avremo una Chiesa sicura per i giovani finché non… diventeremo di nuovo una Chiesa umile in cui siamo tutti pari, figli dello stesso Padre».

Tra attualità e progettazione pastorale. CEI - Comunicato finale del Consiglio permanente

Conferenza episcopale italiana
La prosecuzione dell’esame, avviato a gennaio (cf. Regno- oc.3,2010,116), della bozza degli Orientamenti pastorali degli anni Dieci, e l’approvazione di una lettera per i quarant’anni del documento-base Il rinnovamento del - la catechesi hanno caratterizzato il lavoro ordinario della sessione di primavera del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (22-25.3.2010). Celebrato nell’imminenza delle elezioni regionali, e guardando alla prossima Settimana sociale dei cattolici italiani (Reggio Ca - labria, 14-17.10.2010) il Consiglio ha anche indicato nuovamente i «valori non negoziabili» (cf. riquadro alle pp. 208- 09) come «la ragione e la missione dell’impegno dei cattolici nell’azione politica e sociale». Infine, plaudendo alla lettera indirizzata da Benedetto XVI ai cattolici d’Irlanda (cf. in questo numero alle pp. 193ss), per la prima volta i vescovi italiani si sono pronunciati in pubblico sul fenomeno delle violenze sessuali dei sacerdoti ai danni di minori, raccomandando la vicinanza alle vittime e alle loro famiglie, «parte vulnerata e offesa della Chiesa stessa», e il rigore nell’applicare le leggi, civili e canoniche.

Bagnasco: anche un solo caso è troppo

A. card. Bagnasco
Le cronache dei lavori del Consiglio permanente della CEI (22- 25.3.2010), di cui pubblichiamo in queste pagine il Comunicato finale) si sono concentrate attorno a due dei temi sui quali si è soffermato a lungo il card. Bagnasco nella sua Prolusione: la questione della pedofilia nella Chiesa e il dibattito attorno alle imminenti elezioni regionali. Ne riportiamo ampi stralci (www.chiesacat tolica.it).

Le parrocchie cattoliche e gli ortodossi. Vademecum per la pastorale verso gli orientali acattolici

G. Battaglia, A. Zambon
In Italia «il numero dei cristiani orientali non cattolici, e in particolare ortodossi di tradizione bizantina, è in veloce incremento…. Nei prossimi anni l’insieme di tali fedeli diventerà la seconda comunità religiosa italiana»: a partire da questo dato evidente, che cambia anche profondamente i termini dei rapporti ecumenici nel nostro paese, la CEI ha ritenuto urgente considerare «le conseguenze pastorali e giuridiche» della presenza di questi fedeli nelle comunità cattoliche, «per rispondere in maniera corretta alle richieste che essi presentano». Una correttezza sia verso ciascuna delle due confessioni cristiane, sia verso il cammino ecumenico in sé. Il 2 marzo scorso è quindi stato pubbli cato un Vademecum per la pastorale delle parrocchie cattoliche verso gli orientali non cattolici – a cura dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e di quello per i problemi giuridici –, indirizzato ai parroci, agli operatori pastorali e ai responsabili delle istituzioni educative cattoliche, per offrire loro un quadro sintetico dei principali elementi dottrinali utili e le indicazioni pratiche per la (limitata) condivisione dei sacramenti.

Scegliere il bene comune. Dichiarazione della Conferenza dei vescovi d'inghilterra e Galles

Conferenza dei vescovi d'Inghilterra e Galles
Il bene comune, l’idea di sviluppo umano integrale e il perseguimento delle virtù sono i temi trattati nella dichiarazione dei vescovi cattolici d’Inghilterra e Galles Choosing the Common Good, resa nota il 3 marzo, in vista delle elezioni britanniche (maggio 2010) e della visita di Benedetto XVI in autunno. Dopo una breve analisi sulla situazione attuale della Gran Bretagna in periodo di crisi, i vescovi si soffermano sull’idea di una solidarietà che «riconosce che tutti sono responsabili di tutti». Consapevoli che «la società non può cambiare in meglio senza ristabilire la fiducia», i vescovi rilanciano la ricerca del bene comune che richiede «la coltivazione del carattere morale, lo sviluppo di condotte che riflettono un vero rispetto degli altri e il desiderio di fare il bene», ovvero la pratica delle virtù cristiane. Il documento si chiude con alcune questioni specifiche: il riconoscimento e la difesa della vita, la cura degli anziani, l’immigrazione e le relazioni comunitarie, la comunità mondiale e l’ecologia, il matrimonio e la vita familiare e il ruolo delle comunità di fede.

Sinodo africano: l'impianto e il cammino

G. Colzani
«L’Africa sta lottando» come Giacobbe allo Iabbok. In particolare in due direzioni: da un lato contro chi vorrebbe «separare il cielo dalla terra» e dall’altro contro chi «negli incerti cammini» degli africani vede solo «errori e sbagli»: sono queste le conclusioni della relazione di mons. Gianni Colzani, docente alla Pontificia università urbaniana, al convegno organizzato presso la Facoltà teologica dell’Ita lia centrale – assieme al Cen tro missionario diocesano e ai missionari comboniani di Firenze – il 1o marzo scorso su «La profezia che viene dall’Africa. Sfide, risorse e ricadute dal recente Sinodo». La sua relazione – «Il secondo Sinodo africano. L’impianto teologico e il cammino delle Chiese» – assieme a quelle del card. P. Turkson, di G. Onah, di P. Beccegato e di A.-J. Mambuene Yabu con la presidenza di A. Bellandi, ha sintetizzato i lavori del Sinodo evidenziando alcuni limiti e alcuni spunti di riflessione per le comunità africane e per la Chiesa universale.

Teologie e religioni nelle università tedesche. Suggerimenti del Consiglio per le scienze tedesco

Consiglio per le scienze della Repubblica federale di Germania
«Il Consiglio per le scienze è giunto alla convinzione che il luogo centrale delle teologie cristiane e non cristiane sia rappresentato dal sistema universitario statale. Di regola si dovrebbe dare priorità all’inserimento delle teologie – di qualsiasi confessione o religione – all’interno del sistema universitario statale, piuttosto che alla fondazione di nuovi istituti superiori di studio privati da parte delle Chiese e delle comunità religiose». I Suggerimenti per lo sviluppo delle teologie e delle discipline riferite alla religione nelle università tedesche, emanati il 1° febbraio dal Consiglio per le scienze – organismo che assiste il governo tedesco nella politica universitaria, nella valutazione dei risultati della ricerca scientifica, nell’individuazione di temi innovativi e nell’accreditamento delle strutture – richiama il ruolo del sapere legato alle religioni nell’attuale contesto pluralista, e insieme sollecita le religioni stesse a non sottrarsi al confronto e al contributo pubblico rifugiandosi in un sistema parallelo. Del corposo documento pubblichiamo le parti riguardanti le confessioni cristiane, mentre rimandiamo per il resto all’ampia analisi in Regno-att. 4,2010,87.

Regno Documenti 7 2010. La rivista completa

Redazione
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