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Documenti, 17/2010, 01/10/2010, pag. 537

A difesa dello IOR. In corso l’adeguamento: Nota

L’Osservatore romano
«Il Vaticano non va certo famoso per la rapidità con cui risponde agli attacchi portati alla sua credibilità. Ma la Santa Sede ha reagito quasi istantaneamente», con il comunicato del 21 settembre, «a difesa dei suoi due maggiori ban chieri dopo che sono stati posti sotto inchiesta perché sospettati di riciclaggio di denaro»: è l’apertura dell’articolo del Financial times (on-line il 21 settembre, a stampa il 22) al quale ha risposto con una lettera, il 22, p. Federico Lombardi, contemporaneamente a un articolo di prima pagina, non firmato, de L’Osservatore romano. All’origine, la notizia che la Procura di Roma, avendo avviato – su segnalazione della Banca d’Italia – un’inchiesta su operazioni tra il Vaticano Istituto per le opere di religione (IOR) e due altre banche, ha iscritto nel registro degli indagati il presidente dello IOR stesso, Ettore Gotti Tedeschi. Ma «dall’inizio di quest’anno, – spiega la Santa Sede – gli organi della Banca d’Italia e dello IOR operano in stretto collegamento proprio in vista dell’adeguamento delle operazioni dello IOR alle procedure antiriciclaggio», con l’obiettivo di ottenere dagli organismi internazionali «l’iscrizione della Santa Sede alla cosiddetta White list».

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Documenti, 2020-19

Cina: l’Accordo rinnovato

Comunicato della Santa Sede; nota su L’Osservatore romano

Il 22 ottobre, alla scadenza dei due anni dall’entrata in vigore dell’Accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi, firmato il 22 settembre 2018 a Pechino da mons. Antoine Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli stati, e Wang Chao, viceministro degli Affari esteri della Repubblica popolare cinese, «le due parti hanno concordato di prorogare la fase attuativa sperimentale dell’Accordo provvisorio per altri due anni».

Lo stesso giorno una nota vaticana pubblicata su L’Osservatore romano precisa «Lo scopo e i motivi» della firma: «Promuovere l’annuncio del Vangelo in quelle terre, ricostituendo la piena e visibile unità della Chiesa», con motivi quindi «fondamentalmente di natura ecclesiologica e pastorale».

La nota precisa anche, tuttavia, che è «doveroso riconoscere che permangono non poche situazioni di grande sofferenza. La Santa Sede ne è profondamente consapevole, ne tiene ben conto e non manca di attirare l’attenzione del Governo cinese per favorire un più fruttuoso esercizio della libertà religiosa. Il cammino è ancora lungo e non privo di difficoltà».

Documenti, 2010-17

A difesa dello IOR. Segreteria di stato, L’Osservatore romano, p. Federico Lombardi

Segreteria di stato, L’Osservatore romano, F. Lombardi
«Il Vaticano non va certo famoso per la rapidità con cui risponde agli attacchi portati alla sua credibilità. Ma la Santa Sede ha reagito quasi istantaneamente», con il comunicato del 21 settembre, «a difesa dei suoi due maggiori ban chieri dopo che sono stati posti sotto inchiesta perché sospettati di riciclaggio di denaro»: è l’apertura dell’articolo del Financial times (on-line il 21 settembre, a stampa il 22) al quale ha risposto con una lettera, il 22, p. Federico Lombardi, contemporaneamente a un articolo di prima pagina, non firmato, de L’Osservatore romano. All’origine, la notizia che la Procura di Roma, avendo avviato – su segnalazione della Banca d’Italia – un’inchiesta su operazioni tra il Vaticano Istituto per le opere di religione (IOR) e due altre banche, ha iscritto nel registro degli indagati il presidente dello IOR stesso, Ettore Gotti Tedeschi. Ma «dall’inizio di quest’anno, – spiega la Santa Sede – gli organi della Banca d’Italia e dello IOR operano in stretto collegamento proprio in vista dell’adeguamento delle operazioni dello IOR alle procedure antiriciclaggio», con l’obiettivo di ottenere dagli organismi internazionali «l’iscrizione della Santa Sede alla cosiddetta White list».