Documenti, 17/2010, 01/10/2010, pag. 537
A difesa dello IOR. Segreteria di stato, L’Osservatore romano, p. Federico Lombardi
«Il Vaticano non va certo famoso per la rapidità con cui risponde agli attacchi portati alla sua credibilità. Ma la Santa Sede ha reagito quasi istantaneamente», con il comunicato del 21 settembre, «a difesa dei suoi due maggiori ban chieri dopo che sono stati posti sotto inchiesta perché sospettati di riciclaggio di denaro»: è l’apertura dell’articolo del Financial times (on-line il 21 settembre, a stampa il 22) al quale ha risposto con una lettera, il 22, p. Federico Lombardi, contemporaneamente a un articolo di prima pagina, non firmato, de L’Osservatore romano. All’origine, la notizia che la Procura di Roma, avendo avviato – su segnalazione della Banca d’Italia – un’inchiesta su operazioni tra il Vaticano Istituto per le opere di religione (IOR) e due altre banche, ha iscritto nel registro degli indagati il presidente dello IOR stesso, Ettore Gotti Tedeschi. Ma «dall’inizio di quest’anno, – spiega la Santa Sede – gli organi della Banca d’Italia e dello IOR operano in stretto collegamento proprio in vista dell’adeguamento delle operazioni dello IOR alle procedure antiriciclaggio», con l’obiettivo di ottenere dagli organismi internazionali «l’iscrizione della Santa Sede alla cosiddetta White list».
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