Documenti, 11/2010, 01/06/2010, pag. 327
Il futuro della Chiesa in Irlanda. Mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino e primate d'Irlanda
«Perché sono scoraggiato?». Per «il continuo stillicidio di rivelazioni sulle violenze sessuali sui minori e il modo disastroso in cui sono state gestite. Ci sono ancora forze potenti che preferirebbero che la verità non emergesse». Con notevole franchezza l’arcivescovo di Dublino ha fatto il punto sul futuro della Chiesa di cui è primate in occasione di una conferenza tenuta in diocesi ai cavalieri di Colombano il 10 maggio scorso. Franchezza che gli è costata un successivo comunicato, dove ha chiarito che non alludeva a persone ma a un sentimento diffuso. Per mons. Martin manca infatti «una reale percezione della crisi di fede che c’è in Irlanda», che si manifesta in mol ti campi, ma che trova un punto d’origine da un lato nel «tentativo di minimizzare la gravità» del fenomeno delle violenze compiute da personale ecclesiastico e dall’altro nel fatto che tutti coloro che oggi sono pronti a criticare hanno taciuto quando cresceva nei seminari un’«angusta cultura del clericalismo». C’è solo una via: imparare dal «vuoto spirituale» delle vittime e a partire dalla fragilità far nuovamente posto a Dio e «a una Chiesa molto diversa».
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