Gruppo riflessione bioetica COMECE, Coordinamento programmi bioetica gesuiti
Di fronte alla morte di Eluana Englaro si è un poco acquietato l’aspro dibattito pubblico scatenatosi in Italia intorno alla sua vicenda (cf. Regno-att. 14,2008,484; 4,2009,75 e 138-139 e in questo numero alle pp. 166-168) e avente in definitiva per oggetto l’approvazione di una legge sulle «disposizioni di fine vita» e il peso che, in tale legge, avranno le posizioni della Chiesa cattolica tese a scongiurare la legalizzazione di qualsiasi forma, anche passiva, di eutanasia, quale in particolare la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiali nei malati in stato vegetativo permanente. Proponiamo il contributo di due riflessioni «non italiane»: l’una, risalente al 2005, sulle disposizioni di fine vita e l’altra, appena resa pubblica, sull’alimentazione e l’idratazione artificiali. Sono state elaborate, alla luce del magistero ecclesiale, rispettivamente dal Gruppo di riflessione bioetica costituito dal 1996 presso la Commissione degli episcopati della Comunità europea (COMECE) e dal Coordinamento dei comitati di bioetica dei gesuiti degli Stati Uniti, costituitosi nel 2007 anche a seguito del «caso» Terri Schiavo.
Documento, 01/03/2009, pag. 169