Documenti, 7/2005, 01/04/2005, pag. 28
Il ministero ecclesiale: forme in evoluzione
Le concezioni teologiche, le nozioni fondamentali, le teorie sistematiche, persino le formule confessionali sono soggette a riarticolazioni per esprimere le loro intenzioni sostanziali a fedeli immersi in un nuovo contesto sociale e intellettuale. Un’ermeneutica del cambiamento, con una certa analogia rispetto a quanto avviene nel campo delle concezioni teoretiche, trova applicazione secondo Otto Hermann Pesch anche nell’area istituzionale. Le forme istituzionali del ministero sono cambiate nel corso della storia della Chiesa, dal Nuovo Testamento a oggi. Nessuna di queste può pretendere un «diritto divino» dal momento che tutte, nelle loro proprie condizioni storiche, hanno espresso il senso fondamentale del ministero ecclesiastico: dimostrare l’assoluta precedenza di Cristo sulla Chiesa, la «fondamentale distinzione» (G. Ebeling) tra Cristo e la Chiesa. Se si accetta questo, notevoli prospettive di convergenza ecumenica si aprono quanto alle questioni cruciali del ministero, in particolare quella della «costituzione apostolica» della Chiesa e della «successione apostolica».
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