Congregazione per l'educazione cattolica
La Chiesa «non può ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay». Anticipata da settimane dagli organi di stampa, la frase centrale dell’attesa Istruzione circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al seminario e agli ordini sacri, resa pubblica dalla Congregazione per l’educazione cattolica lo scorso 29 novembre, è netta nella sua formulazione.
Il documento, breve, ricapitola nei primi paragrafi il magistero recente della Chiesa intorno alle tendenze omosessuali, da un lato, e alla maturità affettiva dei candidati al sacerdozio, dall’altro, per diffondersi più largamente, dopo aver enunciato la propria linea normativa, sulle modalità e sui responsabili del discernimento vocazionale in ordine a tale linea: il vescovo e il superiore maggiore, il rettore, il direttore spirituale, raccomandando un’osservanza fedele delle norme, «per il bene dei candidati stessi e per garantire sempre alla Chiesa dei sacerdoti idonei».
Documento, 01/12/2005, pag. 585