Documenti, 21/2005, 01/12/2005, pag. 615
Amiamo la nostra Chiesa
«Più che una lettera pastorale nel senso “classico” del termine (…) è una semplice traccia di riflessione. Precisamente è un invito cordiale ad amare la nostra Chiesa diocesana e, insieme, una proposta di riflessione essenziale sui motivi che ci spingono ad amarla». Resa nota il 5 novembre scorso, la lettera è costruita attorno a un’ampia citazione degli appunti di un viaggio compiuto in Sicilia nel 1929 dal teologo Guardini, nei quali descrive ammirato una celebrazione pasquale all’interno del duomo di Monreale. Legando a doppio filo la bellezza della Chiesa intesa sia come edificio architettonico sia come «edificio spirituale», mons. Naro esplicita alcuni punti chiave dell’appartenenza ecclesiale: lo stupore per la bellezza di un luogo sacro, che riceve la massima valorizzazione nell’azione liturgica; «il popolo orante» che si fa attore di questa bellezza; l’unità tra vescovo e popolo di Dio, resa concreta dalla struttura architettonica del presbiterio, che deve essere agita nella vita ecclesiale quotidiana; la continuità di un edificio che ha visto generazioni di credenti pregare tra le sue mura, che rimanda alla comunione e al «legame con quanti ci hanno preceduto»; infine, l’«ammirazione», il sentimento che colpisce il visitatore, che deve rimandare all’ammirazione per un edificio più ampio, le cui pietre formano la Chiesa universale.
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