D
Documenti
Documenti, 9/2004, 01/05/2004, pag. 294

La solidarietà anima dell'Unione

COMECE
«Una settimana di eventi per contrassegnare l’unificazione europea» è la sintesi con cui la Commissione degli episcopati della Comunità europea (COMECE) ha riassunto le manifestazioni organizzate a Santiago de Compostela (Spagna) nell’imminenza dell’allargamento dell’Unione Europea a dieci nuovi paesi (1° maggio): un pellegrinaggio di trecento persone, tra cui 40 vescovi, rappresentanti dei 25 paesi dell’Unione, lungo lo storico Cammino; un congresso su «L’Unione Europea: speranza e responsabilità»; la prima Assemblea plenaria della COMECE allargata alle conferenze episcopali dei paesi nuovi membri; la diffusione del documento La solidarietà è l’anima dell’Unione Europea. Pubblichiamo quest’ultimo testo, accompagnato dagli interventi di mons. A.H. Van Luyn, vicepresidente della COMECE, e del ministro irlandese Mary Hanafin, pronunciati nel corso del pellegrinaggio e, nei riquadri alle pp. 291 e 293, dal videomessaggio del presidente della Commissione europea Romano Prodi, dalla lettera della COMECE a Giovanni Paolo II e dalle parole pronunciate da questi al Regina coeli di domenica 2 maggio, all’indomani dell’allargamento.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Documenti, 2025-11

Questa non è giustizia

Episcopati cattolici dell’Unione Europea (COMECE) e dell’Africa (SCEAM)

«Abbiamo assistito a un profondo cambiamento nelle priorità europee, che si sono allontanate dalla solidarietà con le regioni e le comunità più fragili e dalla cooperazione allo sviluppo finalizzata a sradicare la povertà e la fame, a favore di una serie di interessi geopolitici ed economici più ristretti. Nonostante le lodevoli intenzioni che stanno dietro ad alcuni progetti che promuovono lo sviluppo umano alla base, alcune iniziative sostenute nell’ambito del Global Gateway dell’UE – pur essendo presentate come reciprocamente vantaggiose – sembrano troppo spesso replicare i modelli estrattivi del passato: privilegiando gli obiettivi aziendali e strategici europei rispetto ai reali bisogni e aspirazioni delle popolazioni africane».

Ha usato toni inusualmente critici la Dichiarazione congiunta del Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar (SCEAM) e della Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE), pubblicata il 15 maggio in vista della riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione Africana e dell’Unione Europea del 21 maggio 2025. Intitolata «Perché sappiamo che le cose possono cambiare» (Laudato si’, n. 13), afferma tra l’altro che «è eticamente insostenibile chiedere che l’Africa diventi la discarica per la “transizione verde” dell’Europa».

Documenti, 2025-11

Le sfide globali dell'Europa

Mons. Mariano Crociata, presidente della COMECE

L’8 maggio, in vista della Giornata dell’Europa del 9, nel 75° anniversario della Dichiarazione Schuman che gettava le basi della cooperazione europea, la Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE) ha pubblicato un Appello per una maggiore
unità in mezzo a sfide globali, firmata dal presidente mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina (www.comece.eu; nostra traduzione dall’inglese).

Documenti, 2025-7

La COMECE: per l’Ucraina e per l’Europa

Presidenza della COMECE

In vista del vertice sulla crisi ucraina, tenutosi il 6 marzo a Bruxelles, gli episcopati cattolici si sono schierati al fianco del paese aggredito e hanno invitato i governi dell’Unione Europea a mostrarsi uniti nel sostegno all’Ucraina, che con il voltafaccia della nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti ha perso il proprio principale alleato. Nella Dichiarazione della Presidenza della COMECE a sostegno dell’Ucraina e del suo popolo in un contesto di crescente complessità e incertezza geopolitica, del 4 marzo, i vescovi hanno chiesto «efficaci garanzie di sicurezza» e sforzi per accelerare l’adesione dell’Ucraina all’UE. Se verrà definita una nuova architettura di sicurezza globale, l’UE dovrebbe rimanere fedele alla sua vocazione di essere «una promessa di pace e un’ancora di stabilità per il suo vicinato e per il mondo» (www.comece.eu).