Documenti, 13/2004, 01/07/2004, pag. 388
Discorso di Giovanni Paolo II
«L’amore è cresciuto, ma non siamo ancora giunti al fine desiderato… La nostra presenza oggi, qui, esprime in tutta evidenza il nostro sincero desiderio di rimuovere tutti gli ostacoli ecclesiali che non siano dogmatici o essenziali, affinché il nostro interesse si concentri sullo studio delle differenze essenziali e delle verità dogmatiche che fino a oggi dividono le nostre Chiese». Con queste parole il patriarca ecumenico, Bartolomeo I, si è rivolto alle due Chiese nell’omelia comune tenuta assieme a Giovanni Paolo II nella celebrazione del 29 giugno, durante la sua visita a Roma. Parole riprese dal papa, che ha aggiunto: «Vogliamo insieme continuare a fare quanto è umanamente possibile per colmare quanto ancora ci divide e ci impedisce di comunicare allo stesso corpo e sangue del Signore».
Nel corso della visita in Vaticano, Bartolomeo I e Giovanni Paolo II hanno firmato una Dichiarazione comune nel 40° dell’abbraccio tra Paolo VI e Atenagora I (Gerusalemme, 5-6 gennaio 1964). In essa si riafferma l’opportunità di riprendere i lavori della «Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme». Un passo significativo oltre le incomprensioni manifestate da Bartolomeo nel dicembre scorso (cf. Regno-att. 4,2004,84; Regno-doc. 5,2004,129)
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