Documenti, 21/2003, 01/11/2003, pag. 653
Relazione introduttva del presidente card. Walter Kasper
«L'ecumenismo spirituale è l'anima e il fulcro del movimento ecumenico». Esso concerne «l'insegnamento della Scrittura, della tradizione viva della Chiesa e dei risultati dei dialoghi ecumenici, soggettivamente e totalmente assimilato». Con queste parole il card. W. Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, ha aperto l'Assemblea plenaria 2003 del dicastero.
La pratica della spiritualità ecumenica mette il cammino di comunione al riparo dai rischi d'inerzia, d'indifferenza, di scarsa conoscenza reciproca. Essa non è alternativa all'ecumenismo della verità e della carità, ma consiste nel prendere sul serio la preghiera d'addio di Gesù: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo».
Nella sua relazione fondamentale, che pure pubblichiamo, il vescovo di Basilea, mons. K. Koch, ha tracciato necessità e prospettive dell'ecumenismo spirituale. Il problema principale dell'ecumenismo, nonostante i passi positivi compiuti su numerose, singole questioni, attiene alle divergenze ancora esistenti causate dalla diversa precomprensione che ciascuna Chiesa ha di cosa sia l'unità ecumenica delle Chiese.
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