Documenti, 17/2003, 01/09/2003, pag. 522
Messaggio ai vescovi slovacchi
Il terzo viaggio di Giovanni Paolo II in Slovacchia, 102° del pontificato, ancora una volta in un paese post-comunista, verrà ricordato molto più per l’apprensione suscitata dall’evidenza delle precarie condizioni di salute del papa che non per i contenuti dei suoi brevi interventi pubblici: otto in tutto, letti solo parzialmente e/o con l’ausilio dei suoi accompagnatori (in particolare lo slovacco card. Tomko).
In nessuno di tali testi, d’altra parte, si ravvisa l’eco della sua sofferenza fisica. Ricorrono invece, in particolare nei tre che qui pubblichiamo, i temi divenuti abituali nella sua predicazione alle Chiese dei paesi usciti dal comunismo: la memoria del martirio patito negli anni della persecuzione religiosa, l’attenzione alle forme in cui incanalare la nuova vitalità della Chiesa, la preoccupazione che la libertà economica non si affermi a danno del bene comune e della solidarietà sociale.
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