Documenti, 7/2002, 01/04/2002, pag. 199
Etica in Internet
Internet ha contribuito a trasformare la Terra in un villaggio globale, ma «le persone sono più felici e migliori?». Sullo sfondo di questo approccio eudaimonistico, si sviluppa il recente documento del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali Etica in Internet, diffuso il 28 febbraio scorso in parallelo a Chiesa e Internet (cf. Regno-att. 6,2002,152 e in questo numero a p. 193). Due i principi etici fondamentali per una valutazione: la persona umana e la comunità umana come fine e misura dell’uso dei mezzi di comunicazione sociale (cf. Etica nelle comunicazioni sciali, n. 21); l'orientamento al bene comune, sostenuto da una solidarietà collocata in una dimensione internazionale chiara e forte.
Letta nel contesto delle ambivalenze del processo di globalizzazione, e giudicata forte abbastanza da modellare una cultura, Internet presenta alcuni «motivi di preoccupazione». Tra questi: «la sua configurazione decentralizzata», congeniale a un pensiero di impianto libertario radicale; il rischio che esso incoraggi quella particolare forma di discriminazione chiamata digital-divide, esaltando ulteriormente la divisione fra ricchi e poveri e funzionando da veicolo di «imperialismo culturale»; il rischio che le autorità pubbliche, non solo nei regimi autoritari, si servano del nuovo strumento per «manipolare l'opinione pubblica…».
Opuscolo, Libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 2002.
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