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Documenti, 3/2002

Presentazione

P. Marini
Giovanni Paolo II - Giornata di preghiera di Assisi Giovanni Paolo II Giornata di preghiera di Assisi Impegno per la pace "Mai più la violenza! Mai più la guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!" (Giovanni Paolo II). Testimonianza, preghiera e impegno comuni: su questi pilastri si è incentrata...

Impegno per la pace

Giovanni Paolo II – Giornata di preghiera di Assisi
«Mai più la violenza! Mai più la guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!» (Giovanni Paolo II). Testimonianza, preghiera e impegno comuni: su questi pilastri si è incentrata la celebrazione della giornata di preghiera delle religioni per la pace (Assisi, 24.1.2002), su iniziativa di Giovanni Paolo II, che nell’Angelus del 18 novembre 2001 aveva invitato «i rappresentanti delle religioni del mondo a venire ad Assisi... a pregare per il superamento delle contrapposizioni e per la promozione dell’autentica pace. Ci si vuol trovare insieme, in particolare cristiani e musulmani, per proclamare davanti al mondo che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza». Lo spunto, i drammatici avvenimenti succedutisi dall’11 settembre 2001. Il rimando ideale, la giornata mondiale di preghiera delle religioni per la pace, svoltasi ad Assisi il 27 ottobre 1986. Dopo le testimonianze espresse in diverse lingue dai rappresentanti delle fedi religiose, la preghiera per la pace si è svolta contemporaneamente ma separatamente in diversi luoghi della città. I cristiani hanno pregato insieme. Infine è stato consegnato al mondo un impegno per la pace in dieci punti. Opuscoli, Tipografia vaticana 2002. Per la giornata di preghiera del 27 ottobre 1986, cf. Regno-doc. 21,1986,642; Regno-att. 20,1986,553.

Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni

W. Kasper
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

L'incontro delle religioni

Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza del patriarca ecumenico Bartolomeo I

Bartolomeo I
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza dell'arcivescovo di Canterbury

G. Carey
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza della Federazione luterana mondiale

I. Noko
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza dell'Alleanza mondiale delle Chiese riformate

S. Nyomi
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza del buddhismo

T. Tsering
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza della religione tradizionale africana

A. Gasseto
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza dell'induismo

D. Talwalkar
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza dell'islam

M. Tantawi
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza dell'ebraismo

I. Singer
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Testimonianza della Chiesa cattolica

C. Lubich, A. Riccardi
Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Dichiarazione di Alessandria dei leader religiosi di Terra santa

Dichiarazione di Alessandria dei leader religiosi di Terra santa Dichiarazione di Alessandria dei leader religiosi di Terra santa Pochi giorni prima dell�incontro di preghiera di Assisi, il 20 e 21 gennaio, l�arcivescovo di Canterbury, George Carey, ha presieduto ad Alessandria d�Egitto una conferenza di alcuni leader religiosi cristiani, ebrei e musulmani di Terra santa, conclusasi...

La preghiera dei cristiani

Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

L'impegno comune per la pace

Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Card. Kasper: pace nel mondo, dialogo fra i cristiani e fra le religioni Questo articolo, firmato dal card. W. Kasper in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, è comparso su L'Osservatore romano il 5 gennaio, in prima pagina, a commento dell'annuale Messaggio...

Lo spazio e il ruolo della religione

Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
Ascoltare la domanda su «il posto e l’uso della religione nella vita degli uomini e delle società» (n. 3), suscitata, in particolare, dagli «odiosi attentati dell'11 settembre», dal fatto che la Terra santa «è sempre, per colpa degli uomini, una terra di fuoco e di sangue», ma anche dalla «marginalizzazione delle religioni» che pare orientare la riflessione avviata in vista della stesura di una Costituzione dell'Unione Europea (su questo tema, cf. ampiamente Regno-att. 2,2002,1ss). È questa l'istanza più netta emersa il 10 gennaio scorso, quando Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza i membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, per la presentazione degli auguri per il nuovo anno, e ha rivolto loro il tradizionale discorso sull'attualità internazionale. Il testo, che non dimentica altri aspetti significativi, in negativo e in positivo, della situazione mondiale, si conclude indicando ai governanti alcune «grandi sfide che ci attendono»: difesa della vita umana; promozione della famiglia; eliminazione della povertà; rispetto dei diritti dell’uomo; disarmo; lotta contro le grandi malattie; salvaguardia dell’ambiente; applicazione rigorosa del diritto e delle convenzioni internazionali. L'Osservatore romano 11.1.2002, 7-8.

I principali eventi del 2001

Discorso alla curia romana per gli auguri natalizi
«La mattina dell'Epifania ho apposto la firma alla lettera apostolica Novo millennio ineunte…» (n. 2). «L'ombra del tragico attentato terroristico di New York, della risposta armata in Afghanistan e dell'accrescersi delle tensioni in Terra Santa ha funestato gli ultimi mesi dell'anno…» (n. 6). Le drammatiche prospettive sollevate dagli avvenimenti dell'autunno 2001, e le risposte suscitate a livello ecclesiale, non esauriscono il consueto bilancio annuale che Giovanni Paolo II ha tracciato il 22 dicembre ricevendo in udienza i cardinali e i membri della famiglia pontificia e della curia romana per la presentazione degli auguri natalizi. Nella retrospettiva dell'attività del papa trovano ampio spazio anche il dopo-giubileo, con la creazione dei nuovi cardinali e il successivo Concistoro straordinario; il Sinodo dei vescovi e la pubblicazione dell'Ecclesia in Oceania; i positivi risultati dei viaggi in Grecia, Siria, Ucraina, Kazakhistan e Armenia. L'Osservatore romano 23.12.2001, 6-7.

Comunione e riconoscimento

Lettera a mons. Rangel e all'Unione «San Giovanni Maria Vianney»
Con la consegna di una lettera di Giovanni Paolo II, il 18 gennaio scorso si è formalmente ricomposto lo scisma con la comunità lefebvriana di Campos, in Brasile (cf. Regno-att. 2,2002,12). La Santa Sede ha accompagnato la pubblicazione della lettera con questa «introduzione»: «Il 15 agosto dello scorso anno, mons. Licinio Rangel, insieme a 25 sacerdoti dell’Unione “San Giovanni Maria Vianney” di Campos, in Brasile, indirizzava al santo padre una lettera, nella quale manifestava la sua volontà di piena adesione alla Chiesa cattolica, chiedendo di essere assolto dalla scomunica in cui era incorso, il 28 luglio 1991, per avere accettato di essere ordinato vescovo, senza mandato pontificio. Nella solennità del s. Natale del 2001, il santo padre ha inviato una lettera autografa a mons. Rangel, assolvendolo dalla scomunica e ricevendolo nella piena comunione cattolica. Successivamente, lo ha nominato amministratore di una nuova giurisdizione, con sede nella diocesi di Campos, per la cura pastorale dei fedeli che rimangono legati al rito tridentino. Su mandato del santo padre, la lettera pontificia è stata consegnata dal card. Darío Castrillón Hoyos, presidente della Pontificia commissione “Ecclesia Dei”, a mons. Rangel il 18 gennaio, nel corso di una celebrazione nella cattedrale di Campos. Durante detta celebrazione, mons. Rangel ha fatto la Professione di fede, ha emesso il Giuramento di fedeltà al sommo pontefice, dichiarando, in pari tempo, di accettare tutti gli insegnamenti del concilio ecumenico Vaticano II». Pubblichiamo qui, oltre alla lettera del papa, la lettera di mons. Rangel, la dichiarazione da questi formulata il 18 gennaio a nome anche dei suoi sacerdoti e l'allocuzione pronunciata nella stessa occasione dal card. Castillón Hoyos. Originali: stampe (28.1.2002) da siti Internet: www.seminario-campos.org (nostra traduzione dal portoghese); www.vatican.va; L'Osservatore romano 21-22.1.2002, 7 (per l'allocuzione del card. Castillón Hoyos).

Lettera di mons. Rangel

Mons. L. Rangel
Giovanni Paolo II - Lettera a mons. Rangel e all'Unione �San Giovanni Maria Vianney� Giovanni Paolo II Lettera a mons. Rangel e all'Unione "San Giovanni Maria Vianney" Comunione e riconoscimento Con la consegna di una lettera di Giovanni Paolo II, il 18 gennaio scorso si è formalmente ricomposto lo scisma con la comunità lefebvriana di Campos, in Brasile (cf. Regno-att....

Lettera di Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II - Lettera a mons. Rangel e all'Unione �San Giovanni Maria Vianney� Giovanni Paolo II Lettera a mons. Rangel e all'Unione "San Giovanni Maria Vianney" Comunione e riconoscimento Con la consegna di una lettera di Giovanni Paolo II, il 18 gennaio scorso si è formalmente ricomposto lo scisma con la comunità lefebvriana di Campos, in Brasile (cf. Regno-att....

Dichiarazione di Mons. Rangel

Mons. L. Rangel
Giovanni Paolo II - Lettera a mons. Rangel e all'Unione �San Giovanni Maria Vianney� Giovanni Paolo II Lettera a mons. Rangel e all'Unione "San Giovanni Maria Vianney" Comunione e riconoscimento Con la consegna di una lettera di Giovanni Paolo II, il 18 gennaio scorso si è formalmente ricomposto lo scisma con la comunità lefebvriana di Campos, in Brasile (cf. Regno-att....

Allocuzione del card. Castrillon Hoyos

Card. D. Castrillon Hoyos
Giovanni Paolo II - Lettera a mons. Rangel e all'Unione �San Giovanni Maria Vianney� Giovanni Paolo II Lettera a mons. Rangel e all'Unione "San Giovanni Maria Vianney" Comunione e riconoscimento Con la consegna di una lettera di Giovanni Paolo II, il 18 gennaio scorso si è formalmente ricomposto lo scisma con la comunità lefebvriana di Campos, in Brasile (cf. Regno-att....

Sacramentorum sanctitatis tutela

Motu proprio sulle norme più gravi
«Definire più dettagliatamente sia “i delitti più gravi commessi contro la morale e nella celebrazione dei sacramenti”, per i quali la competenza rimane esclusiva della Congregazione per la dottrina della fede, sia anche le norme processuali speciali “per dichiarare o infliggere le sanzioni canoniche”»: a questo scopo risponde la lettera apostolica di Giovanni Paolo II Sacramentorum sanctitatis tutela, data in forma di motu proprio, datata 30.4.2001. Le norme sono contenute in una successiva Lettera inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e gerarchi interessati circa i delitti più gravi riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, datata 18.5.2001. Entrambi i testi sono da tempo in possesso dei vescovi, ma sono divenuti pubblici solo a seguito dell’uscita su Acta Apostolicae Sedis. Riguardo alla definizione di tali «delitti più gravi», la principale novità riguarda la pedofilia, ovvero «il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età» (prima erano 16). Riguardo invece alle novit�� procedurali, i vescovi svolgeranno indagini preliminari e segnaleranno i casi alla Congregazione, la quale deciderà se lasciare la causa agli stessi ordinari o avocarla a sé. I procedimenti di questo genere, inoltre, sono soggetti al segreto pontificio. Acta Apostolicae Sedis 93(2001) 11, 5.11.2001, 737-739.785-788. Nostra traduzione dal latino.

Motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela

Giovanni Paolo II
«Definire più dettagliatamente sia “i delitti più gravi commessi contro la morale e nella celebrazione dei sacramenti”, per i quali la competenza rimane esclusiva della Congregazione per la dottrina della fede, sia anche le norme processuali speciali “per dichiarare o infliggere le sanzioni canoniche”»: a questo scopo risponde la lettera apostolica di Giovanni Paolo II Sacramentorum sanctitatis tutela, data in forma di motu proprio, datata 30.4.2001. Le norme sono contenute in una successiva Lettera inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e gerarchi interessati circa i delitti più gravi riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, datata 18.5.2001. Entrambi i testi sono da tempo in possesso dei vescovi, ma sono divenuti pubblici solo a seguito dell’uscita su Acta Apostolicae Sedis. Riguardo alla definizione di tali «delitti più gravi», la principale novità riguarda la pedofilia, ovvero «il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età» (prima erano 16). Riguardo invece alle novità procedurali, i vescovi svolgeranno indagini preliminari e segnaleranno i casi alla Congregazione, la quale deciderà se lasciare la causa agli stessi ordinari o avocarla a sé. I procedimenti di questo genere, inoltre, sono soggetti al segreto pontificio. Acta Apostolicae Sedis 93(2001) 11, 5.11.2001, 737-739.785-788. Nostra traduzione dal latino.

Lettera della Congregazione per la dottrina della fede

«Definire più dettagliatamente sia “i delitti più gravi commessi contro la morale e nella celebrazione dei sacramenti”, per i quali la competenza rimane esclusiva della Congregazione per la dottrina della fede, sia anche le norme processuali speciali “per dichiarare o infliggere le sanzioni canoniche”»: a questo scopo risponde la lettera apostolica di Giovanni Paolo II Sacramentorum sanctitatis tutela, data in forma di motu proprio, datata 30.4.2001. Le norme sono contenute in una successiva Lettera inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e gerarchi interessati circa i delitti più gravi riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, datata 18.5.2001. Entrambi i testi sono da tempo in possesso dei vescovi, ma sono divenuti pubblici solo a seguito dell’uscita su Acta Apostolicae Sedis. Riguardo alla definizione di tali «delitti più gravi», la principale novità riguarda la pedofilia, ovvero «il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età» (prima erano 16). Riguardo invece alle novità procedurali, i vescovi svolgeranno indagini preliminari e segnaleranno i casi alla Congregazione, la quale deciderà se lasciare la causa agli stessi ordinari o avocarla a sé. I procedimenti di questo genere, inoltre, sono soggetti al segreto pontificio. Acta Apostolicae Sedis 93(2001) 11, 5.11.2001, 737-739.785-788. Nostra traduzione dal latino.

Dialogo per la ricostruzione

Vescovi argentini
«In circostanze eccezionali come questa, la Chiesa, nell’ambito della sua missione, rispettando pienamente le istituzioni della Repubblica, e cercando solo la pace e il progresso integrale del popolo argentino, è disposta a sostenere iniziative di dialogo tra i diversi ambiti sociali e politici» (Messaggio del 7-8.1.2002). Nella profonda crisi che ha condotto l’Argentina sull’orlo della bancarotta e che si è acutizzata nelle manifestazioni di piazza del 19-22 dicembre 2001, i vescovi argentini hanno accompagnato la drammatica successione degli avvenimenti tentando un discernimento nella fede e assumendo di fatto un ruolo di garanzia, di fronte alla nazione, rispetto al processo di ricostruzione. Si tratta – secondo i vescovi – degli effetti di una crisi «in primo luogo morale», che esige una profonda autocritica, «spirito profetico per indicare le grandi linee irrinunciabili di un degno progetto di nazione, e l’impegno coraggioso di noi argentini che, come amici e fratelli, vogliamo ricostruire la patria» (Karlic). Il 14 gennaio 2002 il presidente della Repubblica Eduardo Duhalde ha convocato l’iniziativa di incontro «multisettoriale» denominata «Dialogo argentino», che vede la Chiesa coinvolta come testimone e garante morale, con l’appoggio tecnico del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo. Cf. Regno-att. 2,2002,45. Originali: stampa (28.1.2002) da sito Internet www.aica.org. Nostra traduzione dallo spagnolo.

Il dialogo di cui la patria ha bisogno

I vescovi argentini
Chiese nel Mondo - Vescovi Argentini Chiese nel Mondo Vescovi argentini Dialogo per la ricostruzione "In circostanze eccezionali come questa, la Chiesa, nell�ambito della sua missione, rispettando pienamente le istituzioni della Repubblica, e cercando solo la pace e il progresso integrale del popolo argentino, è disposta a sostenere iniziative di dialogo tra i diversi...

Ricostruire la patria

I vescovi argentini
Chiese nel Mondo - Vescovi Argentini Chiese nel Mondo Vescovi argentini Dialogo per la ricostruzione "In circostanze eccezionali come questa, la Chiesa, nell�ambito della sua missione, rispettando pienamente le istituzioni della Repubblica, e cercando solo la pace e il progresso integrale del popolo argentino, è disposta a sostenere iniziative di dialogo tra i diversi...

Dialogo argentino

E. Karlic
Chiese nel Mondo - Vescovi Argentini Chiese nel Mondo Vescovi argentini Dialogo per la ricostruzione "In circostanze eccezionali come questa, la Chiesa, nell�ambito della sua missione, rispettando pienamente le istituzioni della Repubblica, e cercando solo la pace e il progresso integrale del popolo argentino, è disposta a sostenere iniziative di dialogo tra i diversi...

Cristo nostra pace

Conferenze episcopali dell'Africa e del Madagascar
«La Chiesa famiglia di Dio è un'efficace strategia pastorale per combattere la divisione e l'odio, la violenza e la guerra in Africa e nel mondo» afferma la lettera pastorale Cristo nostra pace (Ef 2,14). La Chiesa famiglia di Dio, luogo e sacramento di perdono, riconciliazione e pace in Africa. Essa costituisce il documento pastorale scaturito dalla XII Assemblea plenaria del Simposio delle Conferenze episcopali dell'Africa e del Madagascar (SCEAM)_ tenutasi a Rocca di papa (Roma) tra il 1o e l'8 ottobre del 2000 (cf. Regno-att. 18,2000,633; Regno-doc. 21,2000,662) _ e costituisce un contributo pastorale per la pacificazione del continente. Viene compiuto un ampio excursus storico sulle radici dei conflitti in Africa (I parte) per poi ricercare soluzioni politiche (II), di cui si constata la debolezza e pertanto si passa ai fondamenti cristologici della pace. Va notato che in questa parte si fa ricorso al concetto di matrice utilitaristica del do ut des, come «fondamento della risoluzione dei conflitti», via talvolta da preferirsi anche a quella giudiziaria quando questa porti a ulteriori conflitti o impunità. La parte finale(III), la più corposa, è dedicata a generali considerazioni di tipo pastorale. Più concreto è il documento finale dell'Assemblea dell'Associazione delle conferenze episcopali dell'Africa occidentale anglofona (cf. box qui a p.00) che preannuncia la fusione con l'analogo organismo di lingua francese e prende posizione contro la sharia. Originali: Christ Our Peace (Eph. 2, 14). The Church-as-Family of God, Place and Sacrament of Pardon, Reconciliation and Peace in Africa. Pastoral Letter: stampa da supporto magnetico?? in nostro possesso; The Church as an Agent of Reconciliation and Social Transformation: originale ciclostilato; nostre traduzioni dall'inglese.

AECAWA: Chiesa e riconciliazione

J. Onaiyekan
AECAWA: Chiesa e riconciliazione AECAWA: Chiesa e riconciliazione Un documento breve ma denso di riferimenti per la pastorale è quello pubblicato al termine della IX Assemblea plenaria dell'Associazione delle conferenze episcopali dell'Africa occidentale anglofona, tenutasi a Enugu (Nigeria) dal 25 al 31 agosto 2001. Il documento La Chiesa operatrice di riconciliazione e trasformazione...

Solidarietà con l'Africa

Vescovi cattolici degli Stati Uniti
«Fin dall'origine del nostro paese, persone di discendenza africana hanno offerto notevoli contributi e hanno giocato un ruolo fondamentale nella difesa della democrazia e nello sviluppo... degli Stati Uniti». Persino la «schiavitù ha giocato un ruolo importante nello sviluppo del nostro paese... Perciò, gli Stati Uniti hanno un evidente dovere morale» di promuovere «lo sviluppo umano integrale e la crescita economica a lungo termine dei paesi più poveri, con una particolare attenzione all'Africa sub-sahariana. Non si tratta di una semplice opzione politica, ma di un dovere morale». Con Appello alla solidarietà con l'Africa – un testo redatto dalla Commissione sulla politica internazionale – la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti ha voluto marcare come di consueto un'attenzione particolare al continente durante la propria assemblea plenaria del novembre scorso. Il testo di quest'anno si segnala in modo particolare per l'ampiezza dell'analisi sul tema dei conflitti e dello sviluppo economico africani, efficacemente inseriti nel contesto internazionale. «L'immensità della povertà, della violenza, della malattia e della disperazione... minaccia la stabilità e la sicurezza della comunità internazionale. La promozione di questo bene comune internazionale aiuterà tutti i popoli a vivere in sicurezza e in pace». A Call to Solidarity with Africa, stampa (16.11.2001) da sito Internet: www.nccbuscc.org; nostra traduzione dall'inglese.

Cristianesimo e Chiesa cattolica in Africa

Cristianesimo e Chiesa cattolica in Africa Cristianesimo e Chiesa cattolica in Africa L'Africa è il continente con la maggiore crescita di cristiani al mondo. Attualmente, essi sono oltre 350 milioni. La Chiesa cattolica in Africa ha oltre 116 milioni di membri. In Africa si trovano oltre 10.000 parrocchie e 75.000 stazioni missionarie. I missionari cristiani hanno portato il...

Rapporto OMS su HIV-AIDS, tubercolosi e malaria

Rapporto OMS su HIV-AIDS, tubercolosi e malaria Rapporto OMS su HIV-AIDS, tubercolosi e malaria � Malattie infettive, compresi HIV-AIDS, tubercolosi e malaria, sono responsabili di circa la metà di tutte le morti nei paesi in via di sviluppo. Queste tre malattie causano oltre 300 milioni di malati e 5 milioni di morti ogni anno. � Le persone maggiormente colpite dalle malattie...

La crocifissione di un cristiano nuba (sudanese)

La crocifissione di un cristiano nuba (sudanese) La crocifissione di un cristiano nuba (sudanese) Un giovedì al mercato di Toroli [le forze di sicurezza governative] mi accusarono di collaborare con i ribelli [esercito di liberazione], ma non riuscirono a trovare alcuna prova nonostante un'accurata ricerca. Dopo l'arresto mi torturarono in tutti i modi. Mi ridussero in fin di vita....

Mine in Africa

Mine in Africa Mine in Africa � 27 stati dell'Africa sub-sahariana hanno partecipato al Trattato sulla messa al bando delle mine (1997) e 14 altri l'hanno sottoscritto. � A partire dal marzo del 1999 sono state usate mine anti-uomo in ben 8 conflitti africani, più di quanto si sia fatto in qualsiasi altra regione del mondo. � Nell'Africa sub-sahariana, i paesi interessati dalle...

Pandemia HIV-AIDS nell'Africa sub-sahariana

Pandemia HIV-AIDS nell'Africa sub-sahariana Pandemia HIV-AIDS nell'Africa sub-sahariana "Il dramma dell'AIDS minacia non solo certe nazioni o società, ma l'intera umanità. Non conosce confini geografici, razza, età e condizione sociale... Occorre un supremo sforzo di cooperazione internazionale da parte del governo, della comunità medica e scientifica mondiale e di tutti coloro...

Sintesi della dichiarazione dei vescovi cattolici USA sugli investimenti responsabili

Sintesi della dichiarazione dei vescovi cattolici USA sugli investimenti responsabili Sintesi della dichiarazione dei vescovi cattolici USA sugli investimenti responsabili "Anche le imprese commerciali e finanziarie degli Stati Uniti possono favorire la giustizia o l'ingiustizia dell'economia mondiale. Esse non sono onnipotenti, ma il loro potere reale è indiscutibile. Le multinazionali...

I preti fra sacramento e pratica

A. Borras
La fuoriuscita dalla cristianità, come forte secolarizzazione della cultura e delle istituzioni dell’Occidente cristiano, ha comportato una ridislocazione ai margini della comprensione civile della presenza della Chiesa cattolica all’interno della società contemporanea e una riduzione d’immediata capacità significativa della fede cristiana. Il contributo di A. Borras, docente di teologia presso l’Università cattolica di Louvain-la-Neuve in Belgio, affronta questo snodo vitale per l’attuazione della missione della Chiesa in diretto riferimento ai preti e all’esercizio ecclesiale del loro ministero. Forte la sottolineatura del legame a una Chiesa locale (territorio e presbiterio) vissuto essenzialmente come servizio: nella relazione con il vescovo, collaborando con lui al governo di una comunità cristiana radicata in un preciso luogo; nella capacità di corrispondere con sapienza evangelica a una domanda di religione sempre più diffusa e dai contorni poco nitidi da parte della gente; nella collaborazione con il nucleo più stretto di battezzati che appartengono alla comunità cristiana, sostenendone i carismi propri e favorendo l’interazione fra diversi ministeri. Il ministero dei preti è mutuato dal rinnovamento conciliare della teologia dell’episcopato nel senso della guida della comunità, cercando di trovare in una sintesi pneumatologica un riequilibrio del riferimento cristologico ed ecclesiologico della sacramentalità del ministero ordinato. Originale: stampa da supporto magnetico in nostro possesso. Nostra traduzione dal francese. Il saggio, presentato al X Simposio del Consiglio delle commissioni presbiterali europee (Milano, 18-23.9.2001) col titolo «Quel avenir pour les prêtres? Quels prêtres pour l’avenir?», è pubblicato in questi giorni sul n. 51 della rivista Esprit & Vie, febbraio 2002.