Documenti, 15/2000, 01/08/2000, pag. 487
La comunione ai divorziati risposati
«Negli ultimi anni alcuni autori hanno sostenuto, sulla base di diverse argomentazioni, che... non sarebbe applicabile ai fedeli divorziati risposati» il canone 915, che prescrive la non ammissione alla sacra comunione degli scomunicati, degli interdetti e degli «altri che ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto». La presente Dichiarazione del Pontificio consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi, datata 24 giugno e diffusa il 6.7.2000, puntualizza invece – «d'accordo con la Congregazione per la dottrina della fede e con la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti» – che la situazione dei divorziati risposati ha precisamente il carattere di peccato grave, manifesto e di ostinata perseveranza, salvo che i coniugi s'impegnino a vivere in piena continenza. Cf. Regno-att. 14,2000,455.
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