Documenti, 13/2000, 01/07/2000, pag. 393
Messaggio per il giubileo nelle carceri: un'occasione da non perdere
"Celebrare il giubileo significa adoperarsi per creare occasioni di nuovo riscatto ... Se l’occasione del grande giubileo è una opportunità di riflessione offerta ai detenuti circa la loro condizione, altrettanto può dirsi per l’intera società civile, che si confronta quotidianamente con la delinquenza, per le autorità preposte a conservare l’ordine pubblico e a favorire il bene comune, per i giuristi chiamati a riflettere sul senso della pena e ad aprire le nuove frontiere per la collettività".
Con il Messaggio, diffuso il 30 giugno, per il giubileo nelle carceri (9 luglio 2000), il papa ha inteso parlare – per la prima volta attraverso un particolare documento – non solo ai carcerati, ma a tutti coloro che vivono e operano in carcere. Il testo affronta il problema dei carcerati, della conversione morale e civile della loro vita, ma anche il problema delle carceri, delle strutture e dell’ambiente carcerario, che deve essere un luogo di promozione umana e non "di diseducazione, di ozio e forse di vizio". Continuando una tradizione instaurata dai papi in occasione degli anni giubilari, Giovanni Paolo II si rivolge a tutti i governanti per invocare "un segno di clemenza a vantaggio di tutti i detenuti: una riduzione, pur modesta, della pena costituirebbe per i detenuti un chiaro segno di sensibilità verso la loro condizione".
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