Verità, memoria e solidarietà
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Non sfugge ai vescovi cattolici europei la vastità e gravità delle sfide che l’Unione Europea ha davanti, e in due recenti prese di posizione dell’organismo che li rappresenta, la Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE), queste sfide sono tutte elencate: la guerra portata dalla Russia contro l’Ucraina nel cuore del continente; un allargamento, che nel 2024 compie 20 anni, che si è compiuto senza creare un vero spirito europeo; la richiesta di adesione di altri paesi dell’Est. Tuttavia – si legge nella Dichiarazione del 22 aprile intitolata Continuiamo a costruire insieme l’Europa – l’episcopato cattolico europeo è fortemente convinto della bontà del progetto continentale: «Oltre a essere una necessità geopolitica per la stabilità del nostro continente, consideriamo la prospettiva di una futura adesione all’UE come un forte messaggio di speranza per i cittadini dei paesi candidati e come una risposta al loro desiderio di vivere in pace e giustizia».
E il caposaldo di questo progetto è la democrazia, hanno affermato nella presa di posizione intitolata Rafforzare la cultura della democrazia (31.5.2024), poiché «la dignità di ogni residente in Europa, i diritti umani, i valori della giustizia, della solidarietà e della sussidiarietà sono intrecciati con la democrazia». Questo a una settimana dalle elezioni europee del 6-9 giugno, per le quali cf. Regno-doc. 7,2024,193.
Secondo i vescovi cattolici europei, alle prossime elezioni per il Parlamento europeo (6-9 giugno) sarà importante «votare per persone e partiti che chiaramente sostengano il progetto europeo e che riteniamo ragionevolmente vorranno promuovere i nostri valori e la nostra idea di Europa, come il rispetto e la promozione della dignità di ogni persona umana, la solidarietà, l’uguaglianza, la famiglia e la sacralità della vita, la democrazia, la libertà, la sussidiarietà, la salvaguardia della nostra “casa comune”». Il 13 marzo la commissione congiunta dei rappresentanti delle 25 conferenze episcopali, la Commissione delle conferenze episcopali dell’Unione Europea (COMECE), presieduta dal vescovo di Latina mons. Mariano Crociata, ha pubblicato la dichiarazione Per un voto responsabile che promuova i valori cristiani e il progetto europeo.
«Sappiamo che l’Unione Europea non è perfetta e che molte delle sue proposte politiche e legislative non sono in linea con i valori cristiani e con le aspettative di molti dei suoi cittadini, ma crediamo di essere chiamati a contribuire a essa e a migliorarla con gli strumenti che la democrazia offre». Tra le sfide del prossimo futuro identificate dai vescovi ci sono le guerre in Europa e nei paesi vicini, le migrazioni e l’asilo, il cambiamento climatico, la crescente digitalizzazione e l’uso dell’intelligenza artificiale, il nuovo ruolo dell’Europa nel mondo, l’allargamento dell’Unione Europea e la modifica dei trattati.
Nell’ambito del suo obiettivo fondamentale di rappresentare i vescovi cattolici dell’Unione Europea presso le istituzioni comunitarie, la Commissione degli episcopati dell’UE (COMECE) ha di recente proposto alla Commissione europea una riflessione sulle modalità concrete per sviluppare nel continente il potenziale dell’economia sociale, che rappresenta mediamente il 6,3% del lavoro retribuito. Si tratta della Risposta alla consultazione della Commissione europea per definire le condizioni quadro dell’economia sociale, elaborata nel novembre 2022 da una commissione guidata dal primo vice-presidente, il vescovo francese Antoine Hérouard, e presentata ufficialmente durante un incontro al Parlamento europeo il 28 febbraio 2023.
Nel documento i principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa (bene comune, destinazione universale dei beni, dignità della persona e giustizia sociale, sussidiarietà e opzione preferenziale per i poveri) vengono applicati a quello che viene identificato come l’obiettivo dell’economia sociale, cioè la creazione di ricchezza «relazionale». Di qui si traggono alcune piste concrete che – se perseguite dalle istituzioni comunitarie – potrebbero agevolare l’accesso ai fondi pubblici e privati per fare crescere il settore.
La COMECE ha appena rinnovato la propria presidenza, con l’elezione del vescovo di La-
tina mons. Mariano Crociata a presidente (cf. infografica a p. 215).
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