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Documenti, 5/1993, 01/03/1993, pag. 164

Il servizio sacerdotale

Vescovi tedeschi

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Documenti, 2024-9

Pace a questa casa

Dichiarazione sulla pace

Vescovi tedeschi

«La nostra dottrina della pace si basa su due tradizioni che risalgono agli inizi del cristianesimo e che si sono sempre influenzate a vicenda: il pacifismo di matrice cristiana, con il suo divieto totale della violenza, e la legittimazione critica e condizionale della violenza, con l’intento di controllarla e ridurla al minimo. Nonostante le differenze, queste due tradizioni hanno un obiettivo comune: la violenza deve essere superata. La Chiesa non può e non deve rinunciare a nessuna delle due tradizioni; si tratta piuttosto di reggerne le tensioni e di mantenerle in un dialogo reciproco creativo». Il 21 febbraio – pochi giorni dopo la Conferenza sulla sicurezza di Monaco e immediatamente prima del secondo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina –, in una conferenza stampa nel corso dell’Assemblea plenaria di primavera la Conferenza episcopale tedesca ha presentato il documento «Pace a questa casa». Dichiarazione dei vescovi tedeschi sulla pace. Il testo arriva a oltre vent’anni dalla precedente dichiarazione Pace giusta (Regno-doc. 1,2001,27), e si propone di approfondire e aggiornare l’insegnamento della Chiesa sulla pace, di fronte alle molteplici crisi in atto che configurano una svolta nel (dis)ordine internazionale. Concentrandosi su tre sviluppi ritenuti particolarmente importanti: il fenomeno della violenza nel nostro tempo; l’erosione dell’importanza delle organizzazioni e del diritto internazionali; l’interpretazione della crescente importanza delle identità.

 

Documenti, 2024-5

Nazionalismo e cristianesimo sono incompatibili

Vescovi tedeschi

«Lo diciamo con chiarezza: il nazionalismo etnico è incompatibile con l’immagine cristiana di Dio e dell’uomo. I partiti estremisti di destra e quelli che traggono profitto da questa ideologia non possono quindi essere un luogo di attività politica per i cristiani e non possono essere votati. Inoltre la diffusione di slogan estremisti di destra – tra cui in particolare il razzismo e l’antisemitismo – è incompatibile con il servizio a tempo pieno o volontario nella Chiesa». Secondo i vescovi cattolici tedeschi, i partiti estremisti di destra non sono eleggibili per i cristiani: lo hanno affermato il 22 febbraio al termine dell’Assemblea della Conferenza episcopale svoltasi ad Augsburg, con la dichiarazione Il nazionalismo populista e il cristianesimo sono incompatibili, letta dal presidente dell’episcopato mons. Georg Bätzing in conferenza stampa. Secondo le informazioni diffuse la dichiarazione è stata adottata all’unanimità. Nelle settimane precedenti vi erano state in Germania molte manifestazioni contro l’estremismo di destra, e prese di posizione individuali di vescovi e consigli pastorali.

In base a quanto stabilito nel Cammino sinodale tedesco nel 2023, nel corso dell’Assemblea i vescovi avrebbero dovuto avviare la formazione di una Commissione sinodale formata da vescovi e laici, ma una lettera della Santa Sede ha domandato di astenersi da questo passo (cf. riquadro a p. 165).

Documenti, 2023-19

L’abuso di autorità spirituale

Vescovi tedeschi

Negli ultimi tempi le cronache hanno portato alla ribalta, da parte di fondatori di comunità o personaggi carismatici, casi di abuso spirituale, che consiste «nell’abuso dell’autorità spi-
rituale che qualcuno ha o si attribuisce, ad esempio come pastore, direttore spirituale, formatore, e alla relativa manipolazione, ad esempio dell’interpretazione delle sacre Scritture, della tradizione spirituale della Chiesa o della spiritualità di una comunità»
. In Germania per esempio ci sono stati i casi della comunità «Totus tuus» della diocesi di Münster e della «Christusgemeinschaft» di Osnabrück.

Molto spesso tali forme di costrizione accompagnano altri tipi di abusi e violenza, e nel caso dell’abuso spirituale «le conseguenze psichiche, emotive, biografiche ed esistenziali, le ferite che a volte durano per tutta la vita sono paragonabili a quelle della violenza sessuale» (H. Timmerevers).

Per questa ragione la Conferenza episcopale tedesca ha voluto richiamare l’attenzione sul tema, anche perché «l’abuso spirituale come sistema complesso non è qualificato come reato né nel diritto penale canonico (versione riformata del 2021) né nel codice penale statale». E il 26 settembre ha pubblicato, a cura del Segretariato della Conferenza episcopale, un sussidio intitolato Abuso di autorità spirituale. Sul trattamento degli abusi spirituali che, sulla base degli studi disponibili, circoscrive il problema e offre possibili misure preventive e d’azione sulla base del diritto canonico e amministrativo.