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Attualità
Attualità, 6/2024, 15/03/2024, pag. 199

Dalla risurrezione della carne alla reincarnazione digitale

Massimo Naro

Come Eugen Biser ha fatto notare, la teologia cristiana – fin dai suoi inizi – ha messo a disposizione dell’annuncio evangelico il suo lessico sperimentale, affollato di parole nuove (o prese in prestito dal vocabolario greco dei filosofi e dei tragediografi, ma pure dai rotoli di Israele, e via via risemantizzate) atte a render conto dell’inaudito racconto dei pescatori di Galilea.

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«Il cambio d’epoca sancisce… anche un fenomeno con cui dobbiamo avere il coraggio e soprattutto la chiaroveggenza di fare i conti: intendere e celebrare il culto eucaristico come facevamo fino a qualche tempo fa non è più possibile o, almeno, è sempre più improbabile». In un’elaborazione originariamente nata per un’assemblea diocesana a Caltanissetta nel 2023 e qui proposta in forma rielaborata («“Gioirono al vedere il Signore”: eucaristia ed evangelizzazione»), il teologo Massimo Naro riflette sul senso dei congressi eucaristici oggi, avvertendo che «se gli atteggiamenti o i discorsi non corrispondono alla realtà, essi sono semplicemente retorici o, nel peggiore dei casi, ideologici». E nell’attuale contesto culturale «la Chiesa stessa, che annuncia il Vangelo e celebra il memoriale eucaristico, è il sacramento che deve segnalare al mondo e nella storia la presenza di Cristo Gesù, pronta però a sciogliersi dentro il mondo stesso e nella storia a mo’ del pizzico di sale che dà sapore alla pasta o del frammento di lievito che le conferisce spessore. Un congresso eucaristico, ai nostri giorni, dovrebbe svolgersi per illustrare questa logica e per additare questa prospettiva: occorre capovolgere le nostre dimissioni dalla speranza in nuovo slancio missionario, superando la crisi, anzi entrandovi dentro, attraversandola, per colmare il vuoto che essa produce in chi la subisce come qualcosa di indebito, come un cataclisma imprevisto, come una fine del mondo».

 

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