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Attualità
Attualità, 16/2024, 15/09/2024, pag. 496

M.M. Marinello, Giovanni M. Vannucci, OSM

Pellegrino dell’assoluto e precursore del dialogo,

Mariangela Maraviglia

Frutto di una ricerca ultradecennale, innescata da un lontano incontro della giovane religiosa con il maturo servo di Maria, il volume consta di 615 pagine, con l’aggiunta di Appendici di lettere e testimonianze che ripercorrono puntualmente le tappe della vita di Giovanni Vannucci.

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W. Fasser, S. Pettiti, Il custode del silenzio

Non è forse vero che per gustare qualcosa di profondo bisogna chiudere gli occhi?

Mariangela Maraviglia

Non «è forse vero che per gustare qualcosa di profondo bisogna chiudere gli occhi? Come quando si ascolta un concerto, si fa l’amore, si prega». Questa frase di Wolfgang Fasser, fisioterapista non vedente vissuto a lungo nei boschi toscani del Casentino, a Quorle, vicino a Camaldoli, restituisce il senso di una vita che la diversità non ha privato di una straordinaria ricchezza.

 

Attualità, 2022-6

P. Bertezzolo, Turoldo

Un Lazzaro dell’amore

Mariangela Maraviglia

Paolo Bertezzolo conduce il lettore a immergersi nella multiforme produzione turoldiana con amorosa dedizione, scandagliando il continuo dibattersi di padre David, il suo avanzare da un’opera all’altra in un procedimento che definisce «a spirale», riconoscendovi le «tappe di un percorso unico» in cui le ripetizioni aprono a significati e interpretazioni nuove.

 

Attualità, 2021-18

R. Fossati, Verso l’ignoto

Donne moderniste di primo Novecento

Mariangela Maraviglia

Il titolo del paragrafo introduttivo – «Biografie, bibliografie, geografie» – del libro di Roberta Fossati, pubblicato nella collana «Teologhe e teologie» a cura del Coordinamento teologhe italiane, annuncia quanto il testo offre al lettore: un racconto storiografico che dipana dense trame di personalità, vicende, relazioni di donne del primo Novecento proiettate verso un nuovo protagonismo storico e culturale. Donne di una certa notorietà oppure scrittrici, giornaliste, poetesse, educatrici poco o per niente conosciute, punta dell’iceberg di un continente in gran parte sommerso e di cui emergono tracce attraverso il recupero che via via si va facendo di carteggi, diari, confessioni, appunti.