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Attualità
Attualità, 4/2023, 15/02/2023, pag. 123

Europa e Ucraina. Un anno di guerra

L'Europa, l'ortodossia russa e la situazione militare

Gianfranco Brunelli

A un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina è necessario fissare i caratteri salienti di questa guerra. «Tra le cose che [essa] ha riproposto ci sono l’intensità e la distruttività di uno scontro che gli esperti definiscono peer-peer o peer-near peer (tra eserciti alla pari o quasi)», ovvero «un conflitto che porta due nazioni a impiegare tutte loro stesse l’una contro l’altra», scrive Lorenzo Nannetti introducendo una documentata analisi della situazione militare. «È di per sé una guerra mondiale, la terza dopo il 1914, ed è una guerra che Putin ha dichiarato all’Occidente, segnatamente all’Europa», commenta Gianfranco Brunelli, che prosegue: «Si tratta di una guerra tra due opposti modelli d’organizzazione sociale e politica, che risponde a opposti valori di civiltà»: il modello dittatoriale e autocratico, che calpesta ogni libertà, e quello liberal-democratico, pur con tutte le contraddizioni che hanno le democrazie. Dal canto suo, «la giustificazione del patriarca russo ripete la narrazione che si trova anche nel discorso ufficiale» del governo russo: la guerra «è difensiva contro l’Occidente che cerca aggressivamente d’imporre i suoi valori e il suo stile di vita alla popolazione ortodossa dell’Europa orientale», osserva Thomas Bremer, traendone le gravi implicazioni sul versante dell’ecumenismo. Dunque, «in un senso o nell’altro le conseguenze di questa guerra hanno un esito globale. La questione è quale modello sociale e politico, quale modello di valori esce vincitore» (Brunelli).

 

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«Dovremmo essere sempre più consapevoli e capire quale ruolo ha il santo padre nel mondo e nella Chiesa. Anche criticandolo come figli, diremo cosa ci aspettiamo da lui come da nostro padre! Ogni sana critica è utile e, significativamente, il papa ce la permette, chiamandoci alla parresia, e l’ascolta!», dice rispondendo a una domanda sul rischio che i fedeli greco-cattolici si allontanino da Roma.

Le parole dell’arcivescovo Shevchuk sono utili anche per capire il contesto della missione di pace affidata da papa Francesco al card. Zuppi – di cui riportiamo qui una cronaca fedele – focalizzata soprattutto sul versante umanitario.

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