A. d’Adamo, Come d’aria
Come d’aria è prima di tutto un libro sui corpi. Il corpo di Daria, affetta dalla nascita da oloprosencefalia, una parola che l’autrice (e noi con lei) fa fatica a ricordare, una parola che ha il sapore di vetri rotti in bocca. Il corpo di Daria non si sostiene, ha bisogno di un’armatura per reggersi. È un corpo incapace di parlare, incapace di vedere.
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