F. Ferrari, Gustare Dio
Sulle orme dei mistici
Il titolo è provocatorio e paradossale. Almeno per chi ha la sensibilità nutrita dall’Oriente. Ma «il tema del gustare rimanda al cibo», avverte l’autore. Non solo, anche a tutta la geografia delle percezioni umane, della nostra esistenza corporale, che si esprime in mille modi. Nel concetto più largo si possono gustare l’aria, il dolore, il piacere, la musica, l’amore, la gioia, la tristezza e anche i frutti della nostra immaginazione. Si può gustare tutto ciò che si trova nell’arco visibile dell’orizzonte umano. Ma Dio?
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