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Attualità
Attualità, 22/2020, 15/12/2020, pag. 655

Italia - Governo Conte: geometrie di una crisi

Che cosa immagina la classe politica italiana?

Gianfranco Brunelli

Il governo Conte-bis nacque il 5 settembre 2019 per calcolo politico di Renzi. Serviva a impedire le elezioni immediate chieste da Matteo Salvini con la crisi d’agosto e tenerlo all’opposizione in attesa di arrivare al 2022. All’elezione del nuovo presidente della Repubblica con questo Parlamento. Per il Partito democratico zingarettiano, che in un gioco delle parti interno si era opposto fino al giorno prima a un accordo con i 5Stelle, fu un’occasione unica. Usciva dalla peggior sconfitta elettorale e dopo un anno d’opposizione tornava al governo con una semplice manovra parlamentare.

 

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Gianfranco Brunelli

La visita del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky a papa Francesco, nel pomeriggio del 13 maggio, segna, anche visivamente, tutta la difficoltà, tutta la distanza politica (e non solo) fra l’Ucraina e la Sede apostolica.

 

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Francesco - 10 anni di pontificato: in cammino con tutti

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Gianfranco Brunelli

Dieci anni di pontificato rappresentano un appuntamento periodizzante sia sul piano personale sia su quello ecclesiale. E lo sono certamente anche nel caso del pontificato di papa Francesco. Dieci anni caratterizzati, come non accadeva da secoli, dalla convivenza con un «papa emerito», Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, dimessosi dopo otto anni di pontificato, di fronte a una crisi d’autorità che non riusciva a governare, di cui gli scandali sono stati l’epifenomeno, e che hanno come raffigurato questo tempo della Chiesa come quello della crisi.

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Gianfranco Brunelli

A un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina è necessario fissare i caratteri salienti di questa guerra. «Tra le cose che [essa] ha riproposto ci sono l’intensità e la distruttività di uno scontro che gli esperti definiscono peer-peer o peer-near peer (tra eserciti alla pari o quasi)», ovvero «un conflitto che porta due nazioni a impiegare tutte loro stesse l’una contro l’altra», scrive Lorenzo Nannetti introducendo una documentata analisi della situazione militare. «È di per sé una guerra mondiale, la terza dopo il 1914, ed è una guerra che Putin ha dichiarato all’Occidente, segnatamente all’Europa», commenta Gianfranco Brunelli, che prosegue: «Si tratta di una guerra tra due opposti modelli d’organizzazione sociale e politica, che risponde a opposti valori di civiltà»: il modello dittatoriale e autocratico, che calpesta ogni libertà, e quello liberal-democratico, pur con tutte le contraddizioni che hanno le democrazie. Dal canto suo, «la giustificazione del patriarca russo ripete la narrazione che si trova anche nel discorso ufficiale» del governo russo: la guerra «è difensiva contro l’Occidente che cerca aggressivamente d’imporre i suoi valori e il suo stile di vita alla popolazione ortodossa dell’Europa orientale», osserva Thomas Bremer, traendone le gravi implicazioni sul versante dell’ecumenismo. Dunque, «in un senso o nell’altro le conseguenze di questa guerra hanno un esito globale. La questione è quale modello sociale e politico, quale modello di valori esce vincitore» (Brunelli).