A
Attualità
Attualità, 4/2018, 15/02/2018, pag. 100

P. Carrara, Forma ecclesiae

Vincenzo Rosito

Il saggio di Paolo Carrara affronta giustappunto la questione del cattolicesimo popolare oggi. Con questa espressione l’autore intende circoscrivere non solo il campo delle proprie indagini, ma un autentico compito ecclesiale, quello di un cattolicesimo fedele all’esperienza cristiana quale possibilità offerta credibilmente e generosamente a tutti. È questo un aspetto fortemente caratterizzante la teologia del popolo maturata nel contesto culturale ed ecclesiale argentino.

 

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2019-8

In ricordo di Ivan Illich

Vincenzo Rosito

Sono trascorsi 15 anni dalla pubblicazione di La perte des sens e 10 dalla traduzione italiana per mano di Giannozzo Pucci. Questo volume è un compendio indispensabile non solo per tornare a parlare di Illich, ma per continuare e frequentare il suo stile di lettura del mondo, della Chiesa e della storia. I saggi che lo compongono sono i movimenti di una «fenomenologia dell’incarnazione».

 

Attualità, 2018-22

G. Villagrán, Teologia pubblica

Una voce per la Chiesa nelle società plurali

Vincenzo Rosito

Con chiarezza e profondità argomentativa Villagrán restituisce la complessa diversificazione degli approcci e delle tendenze riguardanti la teologia pubblica. Egli riesce contestualmente a tracciare i confini pratici e applicativi di questo particolare ambito disciplinare, senza sacrificarne la portata critica e trasformatrice.

 

Attualità, 2018-16

D. Albarello, «La grazia suppone la cultura»

Fede cristiana come agire nella storia

Vincenzo Rosito

Albarello offre con questo volume un aiuto prezioso e indispensabile nell’affrontare il compito appena delineato. Ispirazione e orientamento del libro è un passaggio a suo avviso cruciale dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, quello in cui si afferma che «la grazia suppone la cultura, e il dono di Dio si incarna nella cultura di chi lo riceve» (n. 115; EV 29/2221).