Curiosi. Colti. Liberi
Questo è un libro talmente bello che ci s’interroga ancora una volta sul mistero per cui ci sono romanzi impietosamente senza qualità che vanno in classifica, vengono adottati nelle spesso malinconiche liste dei libri di lettura estive, riproposti dalle scuole senza pudore per vent’anni sempre uguali, e altri invece no, anche se sono quasi (di più sarebbe un’iperbole visto che la letteratura non è ancora finita) perfetti.
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