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Attualità
Attualità, 12/2016, 15/06/2016, pag. 379

Fuori dal tempio

Leggere il Libro, leggere i libri

Piero Stefani

Quando si è presi dal fascino della lettura, tra le pagine e il loro lettore si instaura un rapporto affettuoso e intimo. Leggere significa star soli con il proprio libro: gli occhi importano assai più della voce. L’espressione «i miei libri» riguarda la proprietà in larga misura solo nel caso del collezionista o del bibliofilo; per il lettore appassionato indica invece una collezione di esperienze, di ricordi e di immagini che poco hanno da spartire con il possesso materiale. Tutto ciò vale anche per la Bibbia? Questa prassi solitaria è applicabile pure al «Libro dei libri»? Per rispondere, iniziamo da una considerazione che suona, ma non è, un semplice gioco di parole: la Bibbia non è solo il «Libro dei libri», è anche un «Libro di libri (o di libretti)».

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