Attualità, 16/2014, 15/09/2014, pag. 591
Il creato: responsabilità e relazione. Verso un'etica e una spiritualità ecologiche
B. Forte
La crisi ecologica che stiamo vivendo è effetto del dominio dell’uomo sul suo ambiente vitale, in un rapporto di strumentalizzazione che dipende anche dalla «svolta moderna» e dall’asservimento dell’ecosistema al mito del progresso. In questo è stato puntato il dito anche contro la tradizione ebraico-cristiana, che avrebbe determinato lo sviluppo di un’etica del dominio fortemente antropocentrica.
Se l’analisi delle responsabilità teologiche della crisi ecologica evidenzia un intreccio dialettico di diversi elementi, è giusto chiedersi (B. Forte) quale concezione teologica e morale vada sviluppata per fondare un rapporto responsabile fra l’uomo e il suo ambiente. La rivelazione biblica e poi la tradizione cristiana – Benedetto, Ignazio di Loyola – sviluppano una visione di questo rapporto che insiste sulle dimensioni creative e contemplative del lavoro e della festa.
Ma è soprattutto nel Cantico di frate Sole di Francesco d’Assisi che – a partire dalla sofferenza e dalla contemplazione insieme – si ricrea il nesso fraterno con il «tu» del creato, dove l’esperienza del perdono dell’Altissimo rende possibile la riconciliazione e l’amore tra le creature (P. Stefani).
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