Attualità, 4/2012, 15/02/2012, pag. 141
Comprendere: l'ardimento intellettuale di Tommaso d'Aquino
Nel quarto canto del «Paradiso» Dante domanda a Beatrice di chiarirgli il modo in cui le anime sono collocate nei vari cieli. La destinazione ultraterrena, da lui osservata nel cielo della luna, sembra infatti dar ragione a Platone, che nel Timeo prospettava la sorte ultima delle anime come un ritorno all’origine, il che comporterebbe la loro preesistenza. La risposta di Beatrice smentisce l’ipotesi: in realtà tutti i beati stanno nell’empireo; il loro manifestarsi nei singoli cieli è apparente, non reale. La loro disposizione visibile viene giustificata (e si tratta di una precisazione fondamentale) dalla necessità di tener conto della componente legata ai sensi.
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