Attualità, 4/2012, 15/02/2012, pag. 123
America Latina - CELAM: I conflitti ambientali
Mentre gli Stati Uniti e soprattutto l’Europa sono aggrediti dalla peggiore crisi finanziaria degli ultimi decenni, l’America Latina conosce una prolungata e robusta crescita economica (4% nel 2011), con una significativa diminuzione della povertà. Ciò è frutto di un mix di rigore di bilancio, rafforzamento del ruolo dello stato nell’economia e aumento della spesa sociale, reso possibile dalla massiccia domanda di materie prime delle potenze emergenti (Cina, India ecc.), ma a sua volta destinato ad allargare il mercato interno. Tuttavia, dietro questo successo, emergono anche le contraddizioni di un modello di sviluppo fondato sullo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali (idrocarburi, metalli, acqua, legname, agrobusiness ecc.) e sulla costruzione di grandi infrastrutture per modernizzare il sistema produttivo e attrarre gli investimenti privati (arterie stradali, dighe e centrali idroelettriche, reti di comunicazione ecc.), con attività e opere dal pesante impatto sociale e ambientale, che suscitano spesso l’opposizione delle popolazioni locali. In molti casi ciò coinvolge anche le Chiese locali, gli organismi nazionali di pastorale sociale o le stesse conferenze episcopali, chiamate ad accompagnare le proteste, a mediare tra le parti o a sollecitare riforme legislative in materia.
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