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Attualità
Attualità, 22/2011, 15/12/2011, pag. 724

Chiese - Unione Europea: ritrovare un cammino condiviso. Chiesa proprositiva di fronte alla crisi

G. Brunelli
L'Europa sembra davvero trovarsi di fronte alla peggior crisi dopo la Seconda guerra mondiale. L’euro con il suo progetto aperto e progressivo di sviluppo dell’integrazione economica e politica potrebbe fallire parzialmente o interamente scatenando una crisi mondiali di così vasto impatto che i suoi effetti sono difficilmente calcolabili. I due Consigli europei di ottobre e la successiva riunione del G20 (3-4 novembre) non sono state in grado di prendere decisioni finanziariamente rilevanti. Le due dinamiche storiche, avviate con il processo di unificazione del continente - la relazione tra unione economica e stato nazionale, e quella tra unione politica e stato nazionale - sono andate entrambe in crisi. Ma a ben vedere è l’empasse dell’integrazione politica che ha determinato, a fronte delle gravi difficoltà finanziarie internazionali, la crisi dell’unione economica. Dopo il fallimento del Trattato costituzionale (a seguito della bocciatura francese), l’Unione Europea non è stata in grado di fare alcun passo politico significativo verso la propria integrazione. E senza quel processo lo stesso disegno di allargamento si è inevitabilmente rivelato piuttosto un peso e una ulteriore difficoltà funzionale e decisionale.

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